Al nome di Dio, amene. Fatta a dì 19 d'ottobre 1385. Franciescho, Tieri saluta di Melano. Insino a dì 27 di settenbre parti' di Vingnone per qui venire e qui giusi a dì 16 di questo che ò penato 20 dì che mai no pati' magiore istento, co lla grazia di Dio sano e savo co lla mulla sono giuto. Quando parti' di Vingnone misimi in conpagnia d'Aberdalu conpare di Basciano che dimorava a Vingnone e qui n'è venuto co lla sua donna e sua famigla che mai no patì tanto istento come ora ò fatto a menare femmine e fancugli e balie, che Dio sae lo stento era. Misimi in sua conpagnia per amore della mulla per no venire sollo e simille per no fare grandi giornati, e noi l'abiamo fatte picholle ma nostro grado per la piova che mai non è ristata da Ghabo isino qui. Sone ghastighato per senprre di talle conpagnia: è uno pocho cholpa di Bonisegna perché dovevo partire insino a dì 8 o 1/2 settenbre e are' ora fatto parte di quello ò a fare qui e voglono sia a Natalle a Vingnone e per niuno modo si poe fare. Qui ò trovato Basciano che sta fuori alla sua chasina cho lla dona e parte della sua famigla e questo dì no s'è partito di là: è molto pauroso! E pocha giente ci muore a presente, pure ne muono, e in questi due dì è morto una sirocha della sua dona che n'è grande dano per fancugli aveva, Idio le perodoni. Io ò rechato in uno libro tutto i chonto da Basciano a noi di poi partisti di Vingnone, l'uno di per sé da l'altro, cioè quello delle mercie della bottegha e quello di fustani a chomune e quello di fustani suoi propi tutto per ordine. E trova Bonisegna che resta avere di tutto a tre le ragioni f. 1.350 ed erasi a rischotere di sua ragione da f. 800. E quando parti' di Vignone mi disse Bonisegna rimeterebe a Gienova per Basciano f. 400. Òllo detto a Basciano: dicie ne debe avere più di dumilla e che volle esere a Vignone. Alla mia venuta cie n'ademo insieme, arello charo sì che si posi saldare i chonti co lui del tutto. Di qui parte Basciano i questi pochi dì per andare a Vinegia e làe volle fare cierte sue faciende e poi come vi dicho volle esere subito a Vingnone ed io l'ò charo per più chagioni perché a noi conviene provedere d'esere bene serviti di qui altrameti faremo malle i fatti nostri: quando con voi sarò tutto vi dirò a bocha. Qui ò dato ordine di fornire quello ordinai a Vignone inazi venisi costì che sarà da f. 600 e poi alla tornata arò a fornire per f. 1.500 sì che di qui mi spacierò tosto per chostì venire. Aviso partimi di qui ciercha a dì 8 di novebre bene che qui non istà di piovere e no poso fare bene quello vore'. I questi due dì voglo andare a Chomo per conperare 100 pelle di chamoscio s'io le troverò buone, àno buono ispacio ora a Vignone. Ora fae un ano n'avemo da 200 e no ne rimase 20 a vendere: vorebovi eser ora o già fa uno mese. Qui ò trovato 2 vostre lettere fatte a dì 20 di settenbre, l'una chopia de l'atra, dove chedete 24 pelle d'agniello per due pelicie l'una per monna Marcherita e l'atre per un'atra donna di 50 anni. Vegho di che modo le volete e sopra tutto voglono esere fine: metterò tutta mia diligienza per avelle buone e fini chome dite. Di Verona no challe fare chonto però qui si fano miglori e più pastosi e più chalde. Sanza altro dire vedoe ogni modo d'avelle buoni e di presente le manderò a Pisa per uno vetturalle chosì bene vi voglo mandare una mia ciopa e uno mantello e di tutto farò uno fardello e manderòllo a Pisa sì che a monna Marcherita dite ne sarà bene servita. Quando parti' da Vignone rimasi co Bonisegna che ci facieva bisogno uno giovane per iscrivere e per tenere i libri per l'onazi però che Bonisegna no pòe tanto fare. Sì che io vi prregho prrovegiate d'avere uno che sia di buona chondizione e sapi tenere uno libro e scrivere e rispondere a una lettera e no ci fa bisogno sia tropo grande maestro: voi sapete quello ci macha megio di noi, sì che vedete ogni modo d'avene uno buono come da Bonisegna sarete avisato e se no trovate modo d'avello i chonti vechi no se trarano mai a fine. Avendo questo giovane Bonisegna arà 'sai a fare a' chonti vechi a prrovedere la bottegha sì che in ogni modo fae bisogno avene uno. E più ci fa bisogno uno fancullo di 15 anni che sia da faticha chome voi sapete fae bisogno a nostro mestiero, sì che prrovedete che noi n'abiamo uno buono che faci tutto quello fa bisogno e no sia tropo dilechato perrò in nostro mestero no llo richede. Altro per questa no vi dicho: questa ò fatta in fretta, i questi pochi dì vi scriverò a pieno per lo chamino di Gienova, questa vi mando per lo chamino di Vinegia. Idio vi ghuardi senpre. Franciescho di Marcho da Prato, in Firenze.