Al nome di Dio, amene. Fatta a dì 23 d'
aprille 1393.
In questi dì pasati t'ò iscrito 2 lettere e risposto a tue lettere. Di poi a dì
17 di questo n'ebi 2 tue per la via di
Gienova, per questa rispondo brieve
perché ò tante chose ne chapo ch'io no soe dove mi sono.
Per altre v'ò detto ch'io partire' di qui a dì 20 o dì 24 di questo, ora per
niuno modo no sono potuto partire. E la chagione sie perché mostra
Bonisegna abi
venduto per
f
. 800
arme e pertanto e m'à fatto 2 chiesti di bene
f
. 600 sì che a
noi sarebe tropo grande
danno s'io fossi partito ma sanza fallo a dì 2 o dì 4 di
magio partirò per chostì venire. A me pare mille
anni e poi voi mi solecitate:
farò di spaciami di qui e venire tosto. Preghoti facci quella ischusa al
pad
re ti pare sia buona: sarebe tropo
danno alla
conpagnia.
Ieri mandai a
Ferara 5
balle, 3
balle d'
armi per
Franciescho per
Prato e 2
balle
per l'amicho
rimise
f
. 150 e 150 ne mandai a
paghare per
Franciescho. Manderòtti
i
leghagio i questi 3 dì. Le dette
balle mandai a
Ferrara a
Matteo di Lucha
le mandase a
Bologna a
Nello di serer Bartolomeio e a loro iscrissi a voi le
mandase. Quando vedi l'amicho digli i questi pochi dì farò 1 altra
balla inazi
parta.
Altro per ora no dicho per fretta se none ch'io penso allo
ispacio poi la dona
di
maestro
Nadino m'aspetta. Idio ti ghuardi.
Tieri di Benci saluta di
Melano.
Istoldo di Lorenzo,
in
Firenze, Propio.