Al nome di Dio. A dì 8 di
novebre 1393.
A' dì pasati ricieveti vostra letera cho quele di
Baciano da Pecina. Sono
avisato quanto mi dite: faròvi risposta per altra che pe questa no vi poso fare
risposta peché sono forte malato e sono istato adeso 10 dìne cho la
febre grande
sì che no v'ò potuto iscrivere chosì speso chome arei voluto, ma quando sarò
quanto vi scriverà quanto fa di bisognio sì che pe questa vi dirò breve.
Pe chagione che ci fane bisogno
danari pe
chomperare quele
mercie pe nostri di
Vignone vi mandiamo a
paghare questo dì a usanza a
Lando Vaneli fiorini
treciento d'
oro per
f
. 1 3
/8 pe ciento ricieuti quane da
Iachomo Michelli
e
chompagni: al tenpo ne fate ho
paghamento chome dicie la
letera de
chanbio
f
.
300 d'
oro per
f
. 304
s
. 4 propio auti quane: è stato chativo
chanbio ma no si pò
far altro per ora
vantagieremo un'atra volta. Peché no poso pù scrivere cho la
febre, farò sanza pù dire pe questa. Cristo vi guardi. Diròvi per atra quanto
seguirà
per lo vostro
Giovanni di Domenicho di Chanbio salute di
Milano, propio. À
fato la
letera de
chanbio
Fraciescho di Bacciano da Pecina.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonano,
in
Gienova.