Al nome di Dio. A dì 11 di settenbre 1394. L'utima vi scrissi a dì 3 per Domenicho da Chastelonuovo e dissivi quanto fe' bisongno, aute l'arete, niuna vostra ò poi e per questa non è a dire. Pagai a Ghottardo di Iohani f. 13 d'oro e sono i ricordo a vostro conto. E resto da Vingnone arete auti e come arò bisongno ve ne trarrò che se sarà tosto e aviseròvene. Più lettere mandate vanno a Vingnone atendo abiate mandate e chome niuna loro n'avete che vengna qui mandate come prima potete. O maraviglia che di lettere mandate io di qui non ò risposta e sì è di bisongno. Le nostre lane vendiano a lb. 13 1/2 in 14 secondo che posiano: venghono troppo care pure se ne lecherà qualche chosa. Lane di San Matteo fini lb. 15 1/2 in 16 esendo ben lavate. Fustani neri di ghuado finì lb. 7 in 7 s. 2 in 4, d'altri non sì buoni lb. 6 s. 16, pilosi bianchi di 2 candelieri s. 58, di due romiti s. 58 in 60, d'altri sengni buoni s. 58, bordi lb. 8 pezza. Cotone asciane lb. **, d'amano **, abialo per meno valore. Chanbi per costì 2 1/2 per cento pegio. Se Boninsengna vi scrivesse da Vingnone rimettendo qui danari fatene come vi dicie: è bem meglio rimettere che avere a trarre poiché siamo in su' danari. Ieri iscrissi loro quanto fu bisongno e simile a Francesco e però no ne sarà niuna in questa. Né altro vi dicho per questa. Cristo vi ghuardi per. Rispondete se le lettere de dì 26 avesti e mandaste. Tomaso salute di Milano. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.