Al nome di Dio, amen. A dì 18 di settenbre 1395. A dì 11 cho lettera di meser Piero Tancio vi scrissi l'utima, arete auta, rispondete. E niuna vostra non ò poi e di nuovo non è a dire altro. È suto qui Tomaxo che sta chon Qurado di Filipo e niuna lettera ò da voi da 4 di questo in qua. Anchora nonn ò finito il sacco mi resta: tropo buon merchato domandano e non so vedere, se di chostà no viene, che di chapitale no vengna lb. 15 e domanda per 15. Perch'è 1 sacco ne farò il mè potrò per darvene conto. E danari vostri de le lane restate avere da lb. 18 che l'areno di questa settimana: tutti gli altri ò e, se vendo questo sacco, ve li rimetterò tutti se nno quelo mi troverò di vostro e aviseròvene. Questi di Manno no v'ànno rimeso i danari auti. Per lettera da Parigi dichono ve n'ànno scritto sopracciò quanto bisongna, s'altro s'è a fare dite. Ieri ebi lettera da Boninsengna e dicimi v'à rimessi f. 400 e pertanto chom'è 'l tenpo ce li rimettete a punto però sono danari di certi amici che s'ànno a 'nvestire in Cremona sì che a punto li rimettete e in buone persone. E se mandate lettere le potete mandare a Manno e a' Boromei le mi denno però potrà eser sare' partito per ire là e starò 3 dì come ch'a dì 21 fo conto andare. Di nuove di Levante è sute a Vinega v'ò detto per altra. Qui si sta tutte cose a uso e poco si fa. E 'l chamino di qui a Viglana per anchora non va sichuro e non c'è chi vi mandi né facci venire: è qui il Prenze e sperasi s'aconcerà e tosto e sì piaccia a Dio. Né altro vi diho per questa. Chanbi 4, per Vinega 3, Pisa 2 pegio, Parigi pari, Bruga s. 31 d. 6. Cristo vi ghuardi per. Direte s'avesti da Tomaxo di Nicholò o da Qurado f. 10 per lb. 16 1/2 qui, rispondete. Tomaxo di ser Giovani in Milano, dì 19. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno, in Gienova.