Al nome di Dio, amen. Dì 24 di
marzo 1395.
A dì 16 co lettera di
Francescho da Pescina di qui vi mandai l'utima e niuna
vostra ò poi e ora è pocho a dire.
Dicestimi per l'utima vostra vi disciesi
[sic] sopra
paternostri di
chorallo e chome
n'avete una
soma che potendosi qui voresti si finisono. Ora questa è una chosa
che se non si vede cho l'ochio mai si può dire: ragonate, esendo be ritondi e
chon perfetto colore, esendo mezanetti e minuti, ci si
venderebono
f
. 1 l'
oncia
a tenpo 1 o 'n 2
mesi o
danari chome mè si potesse esendo la chosa buona chome
dite; a
baratto non è da ragonare, si perderebe tropo.
D'altra ragone,
grossi, non mandassi perché niuno
spaccio c'ànno se non mezani e
minuti come dicho.
E avendone mandate qualche mostra di loro groseza vi sarebe detto più a punto e
parendovi da fallo, di queste 2 ragoni, anchora fatelo e io vi dirò sopr'essi
come che di queste 2 ragoni vi dicho al
pregio se ne
venderebe 6 in 8
libbre.
L'altra ragone non è da fare conto mandare per qui.
Aràvi poi
rimesse
Boninsengna
danari e per tale, come li avete, li ci
rimettete
di presente e avisatine che bisongno n'abiano.
Quando sentite a
Pisa sia o per venire
navile per
Chatalongna dite e simile
costì che
roba abiamo per là. E dite che spesa ànno
mercie a l'entrare e uscire
per
charichare i
nave.
Ebi poi lettera da
Vinegia e dichono chome le
ghalee di
Fiandra àn
charicho e
lasciano
spezie in tera, lor
carico sarà in questa
Lane di
San Matteo di queste vengono da
Pisa si sono date per
lb
. 15 1
/2 cento
a 2
mesi, non sono tropo ben
lavate.
Fustani e altre cose a l'usato.
Né altro vi dicho per ora. Cristo vi ghuardi. Per costà 2 3
/4,
Vinega 3 1
/2 pegio,
Brugia
s
. 32 e
Parigi pari.
Tomaso di ser Giovani in
Milano, dì 27, 1396.
E di poi ò lettera da
Vingnone che sino a dì 29 de l'altro v'ànno
rimesso
f
. 400. Dovrete avelli auti e
rimessi qui come per più vi s'è detto, se nno
fatelo che bisongno n'abiamo.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.