Al nuome di Dio. Fatta a dì 3 d'
agosto 1398.
Iery tardi ricevetti vostra lettera fatta a dì 12 di
lulglo per la
mane di
Stefano di Bartholomeo la qualle i' ò intesso e per
questa ve rispondo.
Prima scrivitti che al ditto
Stefano
portatore di queste lettere,
in casso che
Dimonte da Prato che sona qua gli
orghani sia
morto o no fosse qua, e avesse bisogno di
floreni uno d'
oro, che
li prestase per tornare costà. Sapiatti che el detto
Dimonte è
sano e in questa
villa, non di meno lo ditto
Stefano à volutto che
abia
prestato lo ditto
florino digando che no poteva tornare a
cassa si no aveva el ditto
fiorino, sì che i' ò
prestato a luy uno
fiorino d'
oro secondo che voy scrivitti.
Apresso scrivitti che debia parlare cho
Francescho di Basciano
vedando si el ditto
Francescho volesse fare certi
procuratori
nominati in la vostra lettera a ciò che potisavo rechatare certi
dinari che diceva avere costà
Demiano da Pescina e che, per lo
portatore di questa, ve fece risposta. A questo ve rispondo che
ieri tardi ricevetti vostra lettera e ogi
ben matino si se parttì da qui el ditti
Stefano sì che per lo
pocho tenpo no possuto essere cho el ditto
Francescho. Più tosto
che poterò serò chosì e di tuto l'avisarò secondo che voy
scrivitti, ma sapiatti che el ditto
Francescho no pò stare a la
palese però che, se potesse rechatare, furave gitato in prexone:
sta in parte e no chompare, se volesse parlare no potrebe, à
dibitto più che non à valente in sova parte. Uno di vostra terra
che s'apella
Bonromeo di Bonromeo dì avere da luy apresse di
fiorini duomillia ultra li altri
merchadanti da
Millano, fatte
chunto per oditta che à l'
adebitto in
Millano più ch'a
f
. 6.000!
No di meno serò cho luy per meliore modo che poterò e di tuto che
voy scrivitti sì l'avixarò e se me pare cò che voi scrivitti
serebe bon per luy e di la resposta che me farà saritti di tuto avixato.
Chomo ditti in quisti dì passatti son stato a
Vingnioni cho vostri
e ver è che m'àno inponito che fatia certe bisognio per la vostra
botìa da
Vignione e di tuto farò mia diligentia per fare che la
botìa sia ben servitta. Unde, caramente ve pregho che ve sia
racomendato in sì chomo vostro servitore che m'apello e che me
voliati recomendare a' vostri di
Vignione.
Si bisogniarà nulla sopra lo fatto di
Francescho di Basciano
son a vostro chomandamento e potiti fare di mi chomo uno vostro
valeto che me reputo. Similli si per voy posso nulla, chomandati
che di tuto seritti obidito chom'ò honore.
Son achostumato scrivere latino sì che no ve maraleliatti si no
son bon scritore in romano però che no l'ò achostumato. Altro per
questa no dicho. Idio vi ghuarda.
Giovani da Pesano, salutti da
Millano.
Francescho di Marcho da
Prato,
unde sia. Propio.