Ricevetti vostra lettera sopra ' fatti di Niccolao; de' quali ancora Guido mi parlò, come molto stretto da voi sopr'alla materia. Veggo che l'amore v'accecoe, alla costuma sua; chè avendo voi me, come un vostro di casa o di fondaco, leggieri a' vostri piaceri, mi faceste dirne a Guido. Son certo non fu per dottanza ch'aveste, ma per una cotale leggerezza e volontà di servire. Onde veggiendo il cuor vostro, m'adoperrò quanto fia possibile, salva fide. E non dirò altro, perchè molto proferere sarebbe indizio ch'io sospettasse che voi non mi credeste alle poche parole. Ora io vi dico salva fide; perchè in quel modo, e non altrementi, penso che siano i vostri prieghi: perchè servendosi insieme giuste e ingiuste, la nostra sarìa piu tosto congiura che amistà, come bene insegna il maestro del vostro cancelliere. Il quale io saluto, e voi desidero insieme con lui amico a Dio: e a lui vi raccomando. LAPUS vester. 2 decembris.