Per altra vi dissi, come venuto a me Niccolò con non saper che farsi di quel vino, gli dissi ch'io il volea; e ebbilo molto caro per metterlo in su altro bianco minore ch'io avea. E chi m'avesse detto Tu non pagherai, gli arei poco meno isputato nel viso, o noll'arei mai preso; perchè se 'l gaglioffare altrui mi dispiace, in me dee esser di molta vergogna. E solo per molta occupazione ho auto con l'uficio del Monte, per buoni fatti, ho mancato a portare il danaio al fondaco. Ora stamane mi mostra Istoldo un vostro capitolo; ch'io apersi le gambe come fa la buona femmina lusingata, vedendo le melate parole che voi sapete farvi uscir di bocca, con dirmi ch'avate sì caro fosse iscaricato quel barile a me, per aver vostro vino in due luoghi; che volavate poter dire Io beo, o io mando per lo mio! che ben sarei stato carmignanese, se dopo tal pensieri io volesse pagare al fondaco, come non volete ch'io faccia, nè ch'io sia in ciò udito. E questo basti: solo vi dico, ch'io ho imbottato oltra 125 barili di vino; che ve n'ha 18 de' migliori bianchi del mondo; ch'io arei gran dietto non ne trovasse da persona pe' vostri danari, perchè io avessi quel diletto che m'aitaste votar le mie. Ma io traggo anche altra malizia di quel capitolo; come voi, che siete dirittamente di Porta Fuia, che voi dite: Vedrai quel cattivo, che mai ne viene a me nè nulla mi scrive, s'io no gli fo omaggio. Che tante ne fate, che così m'avete fatto villano. Priegovi aggiate perdono se no l'ho fatto, che non ho veduto bisogno: che ove fosse, mi vedreste appiccare ale di rondina e fede a collo, a far per voi quello poco si potesse; benchè questo è or soperchio. All'amico ho parlato lungamente, pregato da Stoldo ch'io gli dica le novelle ci sono: e domane sarò con Istoldo, e dirogli tutto; e della sua persona, e de' fatti di Lombardia e di Toscana d'ogn'intorno, che dir si possano. Altro per Istoldo non posso, che volentier lo farei. Io ho sì dimenticato me stesso e voi, che la comare mi dee aver iscusato s'io non la visito con le mie ciancie (non vo' dir lettere), com'io soglio. Priegovi la salutiate quanto vi pare si convenga; che voi e lei accomando a Dio. LAPO vostro. XIIII di novembre.