In quella bibbia tanto astettata, la quale mi porse stasera in casa di notte Stoldo, niuna cosa v'ho letta che non mi sia piaciuta; nè, secondo il mio animo, nulla v'è da riprendere. Solo questo non voglio mi diciate più, a volermi appiacere, cioè che voi siate verso me ingrato; perchè le bugie non vi sogliono dilettare. Ella vi cadde bene, perch'io sono notaio; che ci dilettiamo, i più, di vedere grosse borse, che ardenti cuori; ma non accadde tra noi, sì dimestichi e sì amici: chè s'io volesse contare i guidardoni ho da voi auti, d'ogni passo ho auto doppio premio: salvo questo, ch'io cominciai prima ad avervi fede, e ingegna'mi tenella; che non si può contrappesare con oro, ma con maggiore carità si spegne tosto e vincesi: e voi l'avete tanto auta e avete, ch'io ho vergogna esservi di sì fatta cosa debitore tanto. Nulla vo' rispondere ora a' capitoli: se non che questa fia per iscorridore del campo, che v'assalirà in risposta, quando arò più riposo che ora: non che dentro io non sia giocondo, perchè tutto dì mi cresce nell'anima la buona volontà delle cose dite al voglioso Barzalone: che non ve lo credo però così; ma datemi di lui motti, per diporto. Ma oh quanto apertamente dite voi bene di lui, se s'andasse avviluppando con la turba e popolazzo sciocco e sciemonito, c'ha volto a Dio le reni, chinato il capo a terra, alle tristizie terrene, vili, vane e diaboliche, di poco frutto e di nullo duramento! Iddio voglia che noi le conosciamo: e altro non ti cheggio, Iddio! Meo Cambioni e' forzieri e il libro e il suo amore arò a mente: Iddio me n'aiuti. E la pesta è in campo. Credo si spegnerà questa zuffa con onore, ma non sanza spesa alcuna. E de! non si fosse avviluppato con la rabbia d'arricchire, non avendo a calere gli statuti di Dio. A ser Giovanni Barnetti iscrivete, che s'intenda meco, e vogli dar modo a sviluppar questo imbratto: e non paia ch'io ve l'abbia scritto. A Stoldo bisognava più fattori, avendo auto procuratore istraniero; chè sarebbe Stoldo invasato, anzi avesse solo qui le cose condotte. Ma Iddio m'ha aitato, e la buona volontà; e ho fatto con la penna sanza pena, e con la persona in diletto. Aretene auta una di non ierlaltro, che vi conta ciò che è fatto, e sta bene. Veggio bene con l'animo dentro, che la fedita fu corale, che non ne potete guarire, quando con Guido parlai nove miglia, che mai non vi toccò uno starnuto, essendo sullo iscoppiare: tante volte e in tante lettere vi torna a mente! Sarò più cortese altra volta. L'amore si dipigne cieco. Delle due tutele ch'avete, per ora non bisogna consiglio. Dell'una siete per sciolto, poi ch'e compagni vostri pe' fanciulli hanno rifiutata la redità. Dell'altra s'impacciano gli altri, e non voi: e la ragione dice, che chi s'impaccia, sia il primo tenuto; e se non bastasse il suo, sia tenuto chi non s'è impacciato. E se di tutti, niuno non si impacciasse, tutti siano tenuti al danno de' pupilli. Così dice la legge. Or la cosa è qui; e riparo non ci ha, se none facessimo pruova che voi abbiate settant'anni; che allora, con piccolo piato, ne sareste fuora. Stiamo un poco a vedere. Costoro che soleano fare i fatti de' pupilli, gli hanno sì isquadernati e diserti, che niuno s'ardisce a rimettervisi più, se non gente rotta. Ecco bella Roma! Non so s'io fo male a dirlo con voi. Questo addivenne poi che alcuno vostro amico, che v'era, s'ebbe a partire, per la levata si fe de' pupilli, dal Monte, altrove. Lodato sia Iddio! Una cosa non vo' dimenticare: molto mi piace uno vedere bello, sottile e da lungi. Forse così fa l'amico che m'allega lo spianare di messer Giovanni Auto, quando volea fuggire; e fa il banco quando non vuole fare, ec.. E non meno mi piace che colui, che avendo avere grande somma di danari dal compagno, e per riavergli, lungamente gli diè a intendere far maggior fatti; e poi riautigli, il fuoco si spense: voi m'intendete; e Dio ve n'aiuti. Nella bibbia non era una lettera vi dovea esser, ove dovavate dire brieve certe cose, sopra che volavate consiglio e risposta, perch'io non avesse ogni volta a tanto leggere. Di Lionardo non cal più dire, chè n'avete detto il vero: pur che prenda la vita, e umilemente; cioè, pur che e' non venga in miseria; ogn'altro suo pensiero mi piace. Ma Iddio l'aiuterà. A monna Margherita non scrivo, chè penso alcuna volta, dopo cibo, a mensa. le leggiate delle mie lettere. Iddio sia con voi due sempre nell'animo. - LAPO vostro, VI novembre.