Scrissivi faceste uno verso, che paresse venisse pur da voi, a
Francesco Federighi, con dire: Che se non fosse la sua persona,
tornareste a
Firenze; che udendo voi che le
prestanze sono per
rifarsi,
pensate non vi lascerà far torto.
Sonci dette
prestanze praticate, e simile l'
estimo: ancor non s'è fatto
nulla, nè mi pare per fare. Quello vi scrivo di
Francesco, è che tutto dì
può accadere aver noi bisogno di lui. E a questi dì, avendo
Stoldo e io
fatto l'accordo con quattro caporali de'
creditori, com'io vi scrissi, in
casa
Signori; ora di nascosto la
brigata s'è rotta, e ito a'
Signori con
Francesco Ardinghelli, secondo che a
Stoldo fu detto da due amici;
e ebbono lettere, che voi e gli altri andassono per
lira e per
soldo; con
esser detto, che con certi
lodi, che non avate tanto avere, volavate tutto
occupare.
Un poco spaventammo, poi che
Francesco si facea capo, ec
..
Nondimeno iernotte vi pensai su; e stamane con uno buono fervore,
sanza attendere
Stoldo, andai a'
Signori, che aveano molto occupazione.
E in fine si diliberò una lettera contra quella, al
Podestà di
Prato: che le
vostre
ragioni stando
salde secondo i vostri
libri, l'
avanzo andasse per
lira e per
soldo. Che essendo morto, ne sarei ito in paradiso; tanta gioia
ebbi per li Pratesi, che in sì poco spazio aveano voluto rompere il bene.
E di voi si disse più che non era, di bene.
Stasera mi dice
Stoldo, che è tutto raffantato di bonaccia, che e' sente
che e' sono per venire alla
Mercatanzia a chiedere
sindachi: e già n'ha in
Firenze di loro. Fommene beffe, se prima non
si'no con noi d'accordo. E
de'
Sei è
Tommaso Rucellai, l'amico nostro: sapete quanto
Francesco può in lui. Ancor, se vi pare, ditene a
Francesco uno verso.
Ma
Tommaso è per uscire: penso, a suo tempo faremo poco.
Francesco, passate queste cose e non ve le ponete all'animo; chè 'l vero
cristiano non dee porre affetto a niuna bonaccia nè a niuna tristizia, ma
passare per questo mare di dì in di; e tutto fare per amor di Dio e
dell'anima, e pensare nella divina bontà. E questi vili affetti terreni
troncare, e pensare della morte; la quale ogni cosa, al mio parere, fa
avvilire. E nondimeno, mentro starò sano, penso Iddio ci farà di questa
quistione grazia.
In questi dì stetti uno dì e una notte a gridare in
casa per lo
fianco; che mi pare ora esser in grande riposo. Salutate monna
Margherita, che bene arei creduto m'avesse fatto uno verso sopra tante
cose quante ho passate. Holla per iscusata, che forse non ha tempo di
porsi a tavola. Almeno non si iscordi fare orazioni per mia
madre. Qua
predica spesso il beato Fra
Giovanni, e dice cose di questa santa Natività
di Dio, che e' trae l'anime vive del corpo, e tutto 'l mondo gli va drieto.
Bene vorrei l'udissimo insieme. Cristo vi guardi. -
LAPO MAZZEI vostro. XV di
dicembre.
Aremo richiesti que' del Migliore a venire a'
Signori: ma per amor ci fu
detto di
Francesco che è loro tutto, lascia' stare. Io v'ho alcuno ottimo
amico e dassai.