Ho condotto i poderi di Caio di Pippo di Lotto, che sono in mezzo della villa di Colonica; e ho menata questa danza pių mesi; a fiorini 7 lo staioro, lordi; le case innanzi, in groppa, e sono due: i primi e migliori terreni di quella villa: non vogliono prestanza, nč seme, nč vacche, nč buoi. Con Piero di Niccolaio non sono potuto capere: di questi fo meglio fiorini uno per staioro. E tutto fo a piacimento dell'amico mio da Firenze; che potete sempre dire sė e no. Sono staiora circa 200. A un altro di staiora 70, v'č presso; che non č bello, ma č buono; pur di lui, non vo' passar V; e non vuole scemare V e mezzo, a mezze spese. E parrebbe a Nofri, messer Torello e a me, e prima a Luca, che non toglieste pių terre spezzate, a poche per volta. Sono di ricadėa, avendo a far con tanti, togliendone troppe; e gittano meno frutto. Qui areste in 270 staiora tre lavoratori e tre carri e tre paia di buoi a fornirvi la casa o in Prato o in Firenze. Meravigliomi, essendo Barzalone e io una anima, che non ci accordiamo a comperare, o dove dico, o altrove, qualche cosa grossa e onorevole al castello e bastia che dopo la vostra morte e a vita ordinate. Dio vi consigli: e per insino a questa somma, dice Luca vostri traffichi non si isconciano. O uno de' vostri ronzini, o la mia ronzina, se potete, mandatemi o venardė o sabato o domenica, per esser a Prato al mercato; e non arō a mandar per esso il fanciullo mio Nanni, ch'č ancor tenero. - SER LAPO. 9 dė. Nel piano di Prato, almeno nelle ville mi sono presso, malagevol sarebbe io fosse ingannato, tanti amici v'ho, e tanti n'ho domandati, e tutto ho iscalpitato; e ho isaminati i lavoratori vi sono su, e quelli ne sono usciti.