Al nome di Dio. Dì xxij d'
aghosto 1394.
Ricievetti vostra lettera, e dite chome io vengha e chominci el lavorare il
lavorio chominciato in
San Franciescho, e voi farete quello che mi promettesti;
che, quando avessi chominciato a lavorare, voi mi daresti
fiorini xv, chome ène
nella
iscritta fatta per mano di
messer
Giovanni, quando fermammo el patto dello
lavoro a chonpiello, o farete dare a chui io vorrò. Oltre a questo, dite
ch'avete quello che bisongnia al nostro adoperare di quello che siamo in
chonchordia. Di ciò sono chontento di venire e di lavorare e di fare ciò che vi
fia a piacere, e no sarebbe il chontrario.
De' fatti de'
cholori che s'ànno adoperare nel vostro
lavorio, io non mi richordo
ben bene sed io òne a
paghare: voi avete la
scritta: legieremo chome dicie; e
sed io gli ò a
paghare, rimarrò per chontento; quando di no,
pagheretegli voi
quello che v'andrà: si che no ci sarà niuna ischonchordia tra voi e me.
Io òne animo di venire di questa
settimana che viene, cholla grazia di Dio, e
farò ciò che vi fia in piaciere, e di dare lo
spacio al vostro
lavorio in
San Franciescho, e bene e volentieri. Idio vi guardi di male, e sì vi faccia
sano dell'anima e del chorpo.
Al vostro piaciere,
NICCHOLÒ di Piero,
dipintore, vostro servidore.
Franciescho di Marcho in
Prato, propio. N.