Al nome di Dio, a dì 22 di
novembre 1396.
Avemo, a dì 19, la vostra ultima de dì 11. Rispondiamo apresso.
E rimanete avisati chome avemo salve le 10
balle di
lana ci mandoe per voi
Giunta di Ferrara. E vegiamo le
balle 6
contrasegniate
+ sono di
Maiolicha e
de la vostra
ragione e le
bal
le 4 sono
San Matteo e di
ragione de
vostri di
Pisa: e così volete ne tegniamo conto con voi e cho' loro; e vegiamo,
come dice la scritta a
Pisa de' vostri.
E ricordate le vostre 6
bal
le di
Maioliche debono essere
vantagiate delle 4
di
San Matteo: farassene quello di bene fossono nostre.
E prima dite volete si
vendano solo a
denari o a tempo, a buone persone; poi,
in ultimo, volete, se
Giunta di Ferrara ci dicie le
barattiamo a
panni veronexi, il
faciamo e tôrne i
panni ci aviserà e non volete
arogiere
denari.
Per insino qui ne abiamo altro: da quegli di
Ferrara atendillo ogni dì e vedremo
di seguirne quanto ci diranno.
Di
venderla a
denari non è luogho ragionare: non
chonprano a
denari se non
lane
nostrane, conveghonsi
vendere a
panni o a
termini; a
termine non abiamo
trovato sin'a qui persona ci piacia; bene l'abiamo mostrate a più persone e non
piacie loro e non sono, né l'una né ll'altra così fine
robe come dite. Atendiamo
l'antenzione di quegli di
Ferrara e faressene quello potrano di bene e sarete
avixati.
Delle 6
balle in 8 di
San Matteo lavate, finissime, dite avete di vostra
ragione a quello vi viene di
chapitale e a quello ne potete avere in
Ferrara a
denari non sono da metterle qui, perchè, come v'ò detto, a
denari no' si
venderebono in fretta; siate avisati.
E per lo simile, le
pen
ne dello struzzo, come vi diciemo per altra, ne
arebono lo
spacio qui: 200
penne ci farebono 3
anni, e quasi l'àn
ne
lassate stare questa gente di
soldo.
Né più per questa: siamo vostri, Idio con voi.
Antonio di Maffei e
compagni in
Verona, salute.