Ieri ricevetti tua lettera fatta detto dì, e 'nteso quanto di': apresso
ti rispondo.
Per
lui mi mandasti: sì che sta bene, e altro sopra ciò non chal dire. E
Sopra la facienda il perché sono qua, aopero cholla persona e
cholgli amici quanto m'è posibile; e gli
anche aoperano ongni bene possono. Volgliono dire, questi del
ch'io abitai, per la morìa del 1383, qui in
nel 1390. A questo darò tante
E vienmi a punto che di chostà ci è ora asai gente, e tutti si
richordano chom'io era chostà e avea chominciato a
debo dare i
e maninchonia non posso stare, chonsiderato la 'nguria e 'l torto mi
vole eserre fatto; porto più in pacie ch'io saprò o potrò, e per l'avenire,
cholla grazia di Dio, teremo altra vita che 'nsino a qui non abiamo
tenuta; e chome di', e' ci sia grande amaestramento a ongni nostro
fatto. Dirotti che ssi seguirà: che Dio a buon fine me ne rechi.
Della
ischanbio di
del
Da
v'ànno mandata que' di
fuori detta
La
potrà.
Dì a
che qua ò
Sarà chon questa una lettera a
dia
ch'elli scriva che
avere, e sollecitate che dia lo
Ad
Altro non dicho per ora. Dio ti guardi. Siamo infaciendati e questa t'ò
fatta in fretta.
Monna
1393 Da