Per
per
mi di' se
che, se di quelli vole, dovevi dire: "mandate di quelli della altra
volta". Tu sai che lle chose che ssi
fare molto a punto di bene chiaro.
Del
facesti; se vorà l'altra
modo il manda a chiedere e fa di provedere a quello bisongna.
Delle donne di
loro onore. De'
bene.
Di
dello
non suole eser tua usanza di dimentichare simili chose; provedi bene a
ttuto e noe puoi erare. Per altra t'avisai di quella donna, monna
cho lei e mai la vidi se nno quando ella venne in
e dìsiti tutto il modo e cho
tue ora chome ella ti piace e fa cho llei; ma vorei una non avesse tante
chose. A me non fé motto e tue non di' quando ella vi venne; credo
ieri vi sarà venuta. Dìsemi che avea chonoscienza chon una ch'è di
pupa a una sua fanculla
avisamene.
chon quelle
tanto che noi vi faciamo fare una porta da via, o tue manda ad
che nnene facca una chome io gl'avea detto dello milglore
lunghi; e fanne tornare quelli due dello
sua.
De'
la
iscrivere. Che lodato sia Idio.
Delle
rizare nella
vedi quale ti mette melglo; se no ti pare, fae chome ti piace.
De' fanculli che vi muoiono, sono avisato. Fae quella
lgli piace.
Della quistione non si fa nulla che vengha a dire nulla. Idio ti
guardi.
per
Monna
1394 Da
Iscritto insino a que, ricevetti tua lettera: rispondo apresso. Ma
prima che altro ti dicha, io ti dissi di quella femina che dovea venire
da
tornare, sarà buono ch'elle facciano chonpangnia l'una a l'altra e cho
loro qualche uno di chotesti nostri, a
ti scrissi, nella
manderò alla Portta qualche uno di questi fanculli che sanno la
di quello
lettere che tti mandai per
date di buona otta: di qui partì iersera.
Io iscrissi ieri sera, o vero l'altro dì, a
mona
non mi volglo pùe istendere. Drovesti ogimai pure intendere chi non è
in sue la chosa non puote vedere tutto chome cholui ch'è in sue la
chosa: tu dèi avere riguardo a quello iscrivo e poi fare quello che tue
puoi, e noe altro che ch'io ti scriva. Fae quello che tue credi sia il
melglo e io rimarò senpre per chontento di quello farai. Bene dèi
è di grande bisongno: non mi posso indovinare quello che chostà
interviene nella
ssi puote e quello credi sia melglo, e dèi credere ch'io sarò chontento
di quello farai: non è di sì grande bisongno questa andata di
che tue debi lasciare ongni altra chosa.
Intorno a tutte l'altre parti mi scrivi, non ti foe risposta perché
non mi pare sia di bisongno: fa quello che tti pare che sia il melglo
d'ongni chosa, e no mi dire quello che no bisongna, che chosì avessi
tue buone parole chome tu ài buoni fatti! Da poi ch'io naqui non ebi
magiore malinchonia ch'i' òe al dì d'ogi di pùe parti: non è bisongno
che pùe ne sia dato, chome ch'io chonoscho ch'io mi schonoscho da
Dio, ma egli è pure chosì. Io farò chome l'uomo salvaticho che quando
piove ride aspettando il buono tenpo, e quando è buono tenpo ed
e' piangne, che dice che apresso il male tenpo aspetta il buono: bene
vorei avere tanta grazia da Domenedio ch'io lo facesse ne' fatti chome lo
dicho cholle parole.
Le chose mandasti per
mandai pùe chose: fanne fare
e io ti manderò tutto.
Io ti pregho facci chome dice il savo che "alla fortuna se chonosce
il buono
farànoci richonosciere de' nostri errori, dicho de' mei. Tu sai che Idio
fue per invida mor
era detto facea per artte diabolicha. I suoi apostoli furono morti e
tutti i marteri, apresso le sante e lle vergini; apresso molti singnori e
valenti uomeni in pùe paesi sono istati mortti e chaciati per invidia e
fatti loro grande tortto. Questo fatto no chominca testé: in mentre che
llo mondo durerà s'aràno di queste chose, e pertanto si volglono
sapere portare in pace e fare chome tu di', che llo bene e llo male che
noi ci faciamo, noi lo ci faciamo noi istesso: sono parole di Salamone.
Piacesse a Dio che tue ed io il facesomo ne' fatti chome noi lo sapiamo
dire cholle parole!
De'
andare sechondo il tenpo: fa quello credi che sia il melglo e quello
quello ch'ell'à fatto.
Io t'òe detto lungho per noe dormire, chome ch'io n'abia pocha
volgla se noe per malinchonia. Se questa chosa arà a durare ed e' tti
parrà, vorrò venghi qua. Tra ogi e domane prenderò partito di venire
chostà insino
ce rimandi.
Domane ti manderò
chosa, se nmi rispondi a una ti mandai iersera per
Di
che dà il mondo; di tutto sia lodato Idio. Per certto nulla ci lascierò a
fare, che, giusta la mia possa, io leverò via ongni faticha e ongni ispesa
di che noi ci posiamo passane che, per certto, quanto pùe s'àe delle
chose di questo mondo e'n'à meno, chome ch'io credo che potendosi
vedere tutti siamo uguali nello chontentamento, sì che cholui che à
me'
nelle pùe chose per dare asenpro a noi; imagina poi tutti i valenti
uomeni che sono istati mortti e chi chaciati, chie inn uno modo e chi
inn altro, e dara'ti pace e ancho io; ma tuti e tutte siàno ingrati del
bene che Idio ci fa.
Di questi fatti non si puote me' fare che di rachomandarsene a
Dio e pregharllo chome si dèe: farai bene a preghàrnello e fare preghare
e volsi fare divotamente; elgl'è miserichordioso e fatti grazia, e
simile a me ed a tutti choloro che di buono chuore lo pregheranno. E
perché non ci oda chosì tosto chome noi voremo, volssi inmaginare
ch'elgli ci vole provare, e se 'n ci trovasse fortti ala sua volontà non ci
udirà.
Dinmi per la prima se io lasciai chostà l'altre
due
avere uno
Io non mi churo di dartti di queste fatiche di lègiere e di rispondere
da poi che tue ài a stare in
Idio d'ongni chosa, pure che abi pacienza e ll'ochio in versso lui. Idio
te ne dea la grazia.