Ieri ti scrissi una picchola chon pocha chonsolazione perché lo mi
dotò la natura: "chi pocho à, asai disidira; e chi àe assai, pocho lo
pregia"; e per tale l'uno e l'altro istà di pari. Di tutto ringrazio Idio.
risposta.
Questa matina per
brieve perché non è di bisongno e d'altra parte sono molto achupato
di scrivere per certte facende di pù partti.
Della andata dello
Fa fare
chome che per tutto àe de' chativi uomeni; ma no volglo
faticha.
Dello
che pocho piacere mi facca quello e ll'altre chose ch'ò chostà, ma
d'una chosa mi meravilglo, cioè della
quelle mille
tue dèi sapere perché. E' fa pure 13 dì ch'io sono qua: chosì ne fosse
io diguno!
De' fatti di
tte chome istà, che vi sarai ita. De
una
istiano a vedere mettervelo dentro: non sa l'uomo di chui fidarssi!
Dello lasciare andare de'
ti dirà
che à atato a
risponda quando puote e mandi la
fosse modo di fare
qua, ogi o domane o in questa
di
potése chonpiere quello
nuovo, potrebesi fare di là uno
fatte venire quelle
quelle ch'io
posibile fare tante chose a noi. E forse non vi sono dette
rimangha quello che non si puote fare, non sono pùe per isforzare la
natura e spezialemente di quelle chose che non sono di grande bisongno
chome sono queste.
Mandoti uno
avere ieri: parci uno buono
nn'è
Fa solecitare
avere. Dite che voi non avete che spendere e che farà bene a
innanzi ch'io tornni chostì, che se no lgl'à dati chon suo
dare': elgl'à dello ingrato, ed egl'è uno pechato non si puote patire.
Rachomandami a
che farà bene che facca bene insachare i
dentro sì che e' siano bene insachati, e ch'elgli si richordi di quelli
due. Dalgli a sagiare di quello
Idio vi guardi.
per
1395 a dì 21 di