In questa ora di
fatto d'
chosa è pure que: ongni uomo ci sta trapensato, e niuno sa che si fare,
e niuno rimedio ci si dà: parmmi il guocho dello chavaluco. Io mi sto
in
dello istare. Uno pocho ci à di pericholo al venire a uno mio pari e,
d'altra partte, io pure sento qua de' fatti nostri di fuori e di que, e
pure solecito
nostri chome si puote. Se que avesse novità, foe chonto istarm'i
e llasciare fare, per me non ci si puote mettene rimedio. Io pregho e
foe preghare Idio che noe guardi a' nostri pechati. Istarò a vedere uno
pocho tanto tornni
della
tornare, sechondo parrà a
mancherà per questa. I nemici sono prèso di que e fanno danno asai.
I òe chosì charo
quello crede che bene sia. Se io diliberàse il venire chostà, e lle
ci fossono, io me ne churo pocho:
muova, m'aviserò bene di quello arò a fare. Idio m'aiuti.
Piacemi che lla
che tue facca aprire quelli
e dì a
che farebe infracidare l'una l'altra: dilgli che vi pongha chura, accò
ch'ella non si guasti.
Piacemi che lo
vada: è pùe suo mestieri che delgli altri. E dilgli che vi portti uno
di
uno picholino delle
tutto quello
ssotto e di sopra fallo bene ghovernare.
E accò che non mi escha di mente, richorditi di fare rechare da
insengni chome si vole
richordare che mi disse che noe volea vedere sole. Dilgli quello ti
pare, e fàllone venire ora che ài chi llo puote rechare. E puote atare
loro
à a fare, e falgli mettere dove dirà
Piacemi che al
achonci bene tutto quello àe a fare. Dilgli quello ti pare, a tte lascio il
pensieri di tutto: atendi a solecitare gli altri, che pùe si fa che fare tue.
Al fatto di
quanto farai. Sono tenpi da guadagnare paradiso, e sono chontento
che niuna ispesa si levi via in questa necesità. Facciamo chonto di
fare, uanno, per l'anima: fae fare a tutti quello possono. Magiore
mercé credo fare a molti che nn'à in
quelli vanno birbando e pertanto siati detto per tutte le volte. In
questo tenpo fae dove ti pare e nonne guardare a niuna avarizia:
renderàcene Idio buono merito. Vedi e senti dov'è il bisongno, e fa
chome credi che bene sia; e s'e' frati o altra persona senti che abino
bisongno, fae bene a tutti: guarda pure di spenderllo bene.
Quello da
quello gl'òe promeso; faca quello puote, e chosì fa fare a tutti. Questo
fatto non dèe istare a questo modo 100
Per lo 'nanzi si darà sì fatto ordine che lle nostre chose andranno
melglo ch'elle non sono ite per l'adrieto, chome che Idio c'à fatto pùe
grazia che nnoi no meritammo. Non ti poso dire molto perché
vole partire e io no lo volglo tenere accò non vengha di notte. Io
paso la malinchonia chome fanno gli altri miei pari: non si ispende il
tenpo bene nella fortuna chome si fa nella bonacca, chome ch'elgl'è
meno vertue ora; pur è que la chosa. Fatti lègere ispesso quelle lettere
ti mando, e fae una
magiore bisongno di fare, accò non abi ongni volta a fare lègiere tutte
le lettere. Trai d'ongni lettera quello ti pare e fa fare in sue una iscritta
ispeso, e fa quello puoi a dì a dì, chome tue puoi: l'avanzo faca Idio,
che tutto puote e tutto vede.
De' fatti di mon'
quello che non si può dire per lettera. Provedi le lettere, e fate quello
potete. Atendo risposta de' fatti di
dato chostì il
farogli trotare qua e vedranno quello guadangneranno. Io no volglo
da chi non puote, ma chi è riccho volglo che nmi
a tutti. Che Idio mi tragha di questo vilupo, che tardi vi rientro mai
per la 'ngratitudine di molti. Non ti poso dire pùe. Idio ti guardi.
Mona