I' òe fatto istanotte uno songno d'una
pezi, in che aveva di mia
una
quali
tanta
e bene che detta
perda i
suo cholgli
dolce chosa a tochare il
volentieri sanza
Aprèso a queste buone novelle, iersera si
che credo ogi si
ruzo dello chapo e porterà il
io credo che questo sarà uno bere da mattina se lle chose durano a
questo modo, che no ci vegio niuno modo ch'elle non durino tutto
questo
Oltra a l'altre mie malinchonie, ch'ènno sanza numero, m'agiunse
ieri che que venne uno pistorese, e dicemi che dèe avere da
da
dovése dare due; e disse: "
sì che io vegio questo fatto sarebe la novella dello
avere da
arò fatte delle
se io non ci metto rimedio questa sarebe una mala zachara. Varrà
melglo serare il
per potervi chuocere i mentre vi stiàno, o noi faremo chome facavamo
prima: tropo sono male inventurato di simili chose!
E, a mio parere, quello
chavarnelo e mandarllo qua, a cò che niuno vi possa póre suso la
mano: uno che dovése avere da lui, potrebe fàrlovi
di mandarmelo, chome pùe tosto puoi, per le nostre
Mandaci del
oltr'a me e llo
25. Volsi fare chosì ora: non si possono ischifare la spesa ongni volta.
male uno tenpo, e poi si ravide e ghovernòsi bene da indi inanzi.
Così piacca a Dio che facamo noi!
Io sono in tanta malinchonia di pùe chose ch'elgl'è meravilgla
chome e' no mi si volge il cervello, in però che quanto pùe cercho
pegio truovo, e Idio sae chome mi vanno le chose in pùe modi: io
remedio a quello posso, e llo tenporale è fortte chontradio a tutti
questi fatti. Idio ci aiuti. Provedi tue a quello puoi, chostì, di quelle
chose che vi sono a fare, e provedi le miei lettere e lla
mandai, e fa quello che tue puoi. S'io vivo uno pocho, io darò, cholla
grazia di Dio, sì fatto ordine a' fatti nostri che noi non viveremo cho
cotanta malinchonia, chome che mi pare che llo mondo si dirizi per
tutto per modo che sanza grande malichonia e dispiacere non si potrà
vivere. Faremo dalla nostra parte il dovere, Idio facca i rimanente:
altro rimedio non ci vego.
sano, e
ne verò, in però que aviene ongni dì chose nuove, e io ci vorei pure
essere e vedere e ttochare tutto: chosì l'avése io fatto per l'adrieto!
chostì per lo fatto dello
che m'è detto che fortte sono ispiacevoli.
Io avea detto a
per
medesimo, se io potése; non so che mi farò.
voi arete a fare, io non so dove mi sono.
A
che nonché noi posiamo tenere
chonverà
questo modo, che non si troverà uno
provegia chello pùe tosto che puote e facca quanti
accò ch'elgli escha di questo fatto, in però chi drovà avere vorrà esere
Aprèso se tti pare, tue medesima, dìe a
di questo suo fatto. Io no lgli iscrivo perché io mi credea venirne
ongni dì: vedi quello ti pare da fare. Di malinchonia non so che farmi,
pare chon quelle buone parole gli saprai dire; se nne usciamo questa
volta tardi v'inchapiamo mai pùe.
Di poi sono
io non so dove si sia uno
si
assai! Fa lègiere questa lettera a
È venuto poi
boccha non m'à detto nulla: pocho monta, ma pure non puote nuocere
a dire o pocho od assai quando a punto ti viene. Istando le chose a
questo modo, non si puote erare a scrivere ispeso, in però che da una
ora a un'altra apare chose nuove.
a