Io,
mi scrivete chome (a)
vostra. No
a
chostà chon tutta la
fate per vostra chortesia ch'ed io no' merito che voi mi faciate
tanto onore.
Io sono diliberata al tutto di venire, nonché a
chapo dello mondo quando voi vi chontentasse. Voi dite che noi
ist
vero per più chagioni. Dello ispendere, che di 200 è vero che spendiamo
qua e llà, chome che questo pocho
istesse bene; e mi pare che, per dare ispacio a' fatti ch'avete a fare,
che io sia tosto di chostà e potrete meglio (fare) quello ch'avete
a fare. Chredo che siate asa' male servito: perciò mi pare che sia
di bisongno che sia tosto di chostà a ordinare che siate bene servito,
ché quando sarete ben servito potrerete meglo atendere a' fatti vostri.
Io ne sto di vo' chon grande paura, per amore ch'è di
e ssì per lla mala aria ch'à di chostà; perciò mi sono diliberata di
venire, in perciò che ssiate bene servito chome siete usato; agievole
cosa sarebe, ch'essendo voi mal servito, voi n'aqu
A me non bisongna se non prochaciare che voi istiate sano,
ché, quando ist
ghande ispesa: questa è lla chagione perché pare a me mill'
d'essere di chostà, che viverete più chontento, e io sì farò. Voi dite,
s'io non mi chontentassi di venire di chostà, che voi veresste qui a
e questo venire, perciò mi chontent
chostà, di venire ispacatamente.
Perché voi avesse ispacio de' fatti che v'avete a ffare che, se
altro potesse fare, no' vorei che vi ci ritrovassono per queli gran
chaldi, che ongn'
questo più non dicho: siete savio e piglierete quel partito che migliore
sarà; l'andare e lo stare sarà a vostro piacere.
Sopra il fatto della
e' mi dice che d'egli il terrà, il
e voi; io ò detto che desìa cho' loro a fare ongni ispesa
ch'eglino voranno, ché chredo che voranno fare orevolemente. E mi
pare che voi vi potrete passare di quello che farà il
che facia orevolementa; se altro facesse da parte, mi pare che sarebe
loro pocho onore e sarebe una mala chostuma a mettere nella terra
chome ci sia fatta per alchuna, ma sono istati altri magiori fatti,
a me pare che basterà quello che s'usa pe' l'altre: voi sarete di qua
e faretene quello ch'a voi parrà. Sopr'a fatti de la
altri no' vi risponderò, ché spero sarete tosto di qua e a bocha ve
ne dirò il parer mio.
Sopra il fatto di queste femine no' vi bisongna temere: i', che
più ghuardia ne fo, che non fareste voi, elle si sono troppo bene
portate, io v' ò più aversi a la
vo' ci fosse. Le cose che sarebono di bisongno chostà sommi diliberata
di non ma
di mandare ongni chosa insieme.
Quando sarete di qua (è) che saprete meglio ciò che vi farà
bisongno. Ricevetti una letera da
molto proferendo; io gli iscrissi come voi vi chontentavate ch'io fosse
di chostà, e che me ne dovese iscrivere il parere suo, chome io gli
dissi ch'i' era per fare il vostro comandamento e possa il suo: questo
feci per rendegli onore come a
Mona
vogle
io v'avessi sue e che io non sare' soficente ad rispondere questo fatto;
ma che quello che vo' facessi e
Le
a
gli àno riceuto gharçiosamente. Io ti mando pareche cose; la
sarà in questa letera di tutte quele chose che vi manderò.
Altro no' ci à più a dire. I fanculi de la
loro molto ramadati e che faciano conto che siano miei. Del fatto che
dite se lle
da donare chi vorà donare,
bene chon tutta la
voi non vi vogliate senpre chonsumare, pigliate le cose per modo
che le possiate durare.
Idio sia sempre vostra guardia.
1384 Da