Io ebi la lettera da
e
Il
lo scrive e anchora fàne la
Delle
questa chagone e per altra: per eserci quando gugnerà; io la farone
achonpagnare, se qui ela viene, sì che staràne bene.
Del fatto della femina ci mandasti, chomunche io la vidi la
chonobi di che
viso di sapere fare la rifonfera. Ela si atende a chantare e a balare,
e non è niuna danza no' sapia fare e, quando questo le rincrescie,
ella sane ghuchare a palese. Ell'à nome mona
d'animo e legieri di quore; ragona a chui no' tochase, ègliene chosa
ché ora sono male chontenta, ma tornerai di qua e 'segneratti fare la
ghignera. Io me n'adiro cho' la
Mai no' mi parve vedere una femina chon pocho senno chome
ella, asai si può ridere e fare befe di lei, ch'ella s'adiri.
Io vorei bene avere buone parole chome ttu voresti: io no'
sepi mai dare bertine né a te né a persona, e tu lo sai; io mi fondo
a fare quello altrui ch'io vorei fose fato a me e, qua
crede, me ne pare molto male e di questa me ne dòne più pena che
di chosa che m'avengha.
Dello iscrivere tuo lungho a me no' ricrescie nello stare in
ne istai chostàne cho' maninchonie; sopra questo no' voglo dire
più, perché parebe io dicesi bertine.
Per
chon uno
devi avere uno altro
una volta venisti in qua, ch'erano di
si potrà.
che gli dureràne qualche X dì o XII dì; Idio ne facia quello ch'ène
di suo piacere. Avisami s'io ti mandai tre
ti scrisi di due e parvemi mandartene tre. Altro no' dicho. Idio
ti ghuardi.
per la
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