Ieri per
e per essa vi dissi quanto fu di bixongno e pocho c'à a dire che fieri di fati
di qui vi iscrive quanto è
nulla si domanda e à la dirata chome si vuolle.
Chome vi iscrissi, da' vostri di
sanza fallo e io ve ne pregho quanto so e posso. E se io avesse auto uno vostro
fato ne le mani sarey morto se cento volte no l'avesse puoy trato a ffine. E soe
che
che da voy rimane che no fa: ma voy sette sì richo e sì grasso che di sì fatti
chome io sono tenete a beffe. E per la fé di Dio, se voy aveste autta una
quistione a
per attrarvi da chui vi facesse torto: prechovi mi triate le mani di questi
fati. Avete la lettera di manno di
facemo la
torto.
I detti di
il luogho dove. Di che io sono 'parechiato o volete qui o a
anche in
deto
nel tempo e per certo io voglio ritrare il mio che tuto ò spantichato. Quando
saremo insieme diremo tuto.
Altro no vi dico per ora. Dio vi ghuardi
Domino
in