A dì 7 per da
scrisi un'altra e ieri ebi una vostra de 23 d'
me serebe verghogna eserre statto qui e no v'avere scritto ma, chome arette
visto, chom'io fu' partitto da
modo io stentai a condurmi qui e con gran pericolo venni, or sono qui salvo con
quello poco portai, grazia n'abi Dio.
Detto v'ò chome fu' qui providi a fornire quello perché son venutto e gà ò tutte le
uno
di fare sì ch'io non abi biasimo e Dio provedrà poi a resto.
Egli è vero quando mi parti' da
e
e che, s'io non potese mandare, ch'io lascase a
si potese e chosì farò.
E mi dise
potere mandare, non ò
ciò n'ò detto a
tra
pichola de'
mandrò parte, che Dio salva le mandi. E più altra
o le chose sarebono inn altra disposizione. E ragonatte e
Sopra
non s'arebe a mancho di
che non è da far
c'è donde se ne possa trare per niuna parte o sarebe per
Chome vi dicho i' ò provisto a fornire quello si può de le chose chieste per la
se modo ci fia da mandare, che pure si chrede di sì, bene, se nno lasciarò a
che mandi quando si potrà pocho per volta e io vedrò modo d'andarne a
modo o altro e none starò qui a perdere tenpo: diròvi che seguirò di continovo. E da
voi e sì da
mil
sarebe charo.
Se le chose di qui fosono inn altro statto non sono, vi dire'
non è ora tenpo da 'npacarsi di nulla, or Dio ci metta buona pace.
Per ora no vegio avervi altro a dire. Cristo vi guardi.
in