utile allo spaccio della vostra quistione. E quanto mi
ricordate
inteso, e messomelo a cuore, come s'appartiene in cosa di
tale amico. Lasciatene ogni peso a me, che l'utile e onore
vostro tratterò come proprio; e non mi fia rincrescimento,
perchè l'amore che è tra noi il portarà leggiermente, e ha
spalle a maggior soma.
Astettava da voi qualche
alle promesse m'avete già fatte; che temete per l'ombra non
perder la carne: che tanto mi piacque! È conveniente al tempo
che corre, ordinato per
incenso a Dio, e cancellare il vecchio errore, e spogliare il
vecchio uomo, e
piacer di Dio; che Iddio sa quanto n'arei bisogno, sì mi
sento arozzita l'anima, e raffreddata la mente, intorno al
diletto eterno, che già m'aperse la finestra; e come fiore,
per mio difetto, cadde e serrossi. E voi, che me ne fate
paura e maraviglia, lasciato le noie de'
del
che, benchè oltra 'l credere ne parliate in dolce verso, più
che a mercatante non appartiene; pure più tosto vorrei foste
entrato in miglior fusta di remi, che in ogni tempo truova
porto, che in
spesso mena ove non fu stimato. Or sia detto ogni cosa per
piacere. E a bocca ristoreremo, ec
chè temo non diciate i' vi predichi. Ma pur non vorrei
faceste stare più, Chi v'ha tanto aspettato; acciò che,
ricordandovi delle grazie e misericordie che v'ha fatte, non
vi potesse esser detto: Dormierunt somnum suum, et nihil
invenerunt viri divitiarum in manibus
suis. Altra volta ve lo sporrò.