con voi; e dopo il desinare, che fu tardi, andai col
di presente fu sera; e vennemene andare in
poi tornare a voi. El tempo e altre cose non mi lasciarono. Or lasciamo
andare. Io non so fare altrementi i fatti miei, tanta noia mi fa il perder
tempo; perchè mi sento qua a ubbidienza altrui, e non n'uscirò mai,
lodato Dio! benchè io cognosco mi fa più che 'l merito. Piacciavi avermi
per iscusato, s'io non venni a posarmi con voi; che
disperato e pieno d'ira di nonnulla,
forse venti uomini, tuttavia co' sacchi in capo. Ieri, piovendo, ne venni a
stamani, che scrivo questa in
no scrivere: ma cuocemi i pochi pensieri, e poca fede, ec
isfogato con voi. Abbiamo pazienza; che qui pur siamo.
Dissemi quel giovane
raccomandandogli io la ragione vostra e non meno l'onor vostro, ch'egli
arebbe caro che voi chiedeste qua uno
fosse meno, areste vostro ottento; chè ad ogni caso avea pensato
modo:
parecchie volte detto a
dice mel dirà. E dalla tornata del
richesto di nulla sopra ciò.
Ringraziovi del soccorso faceste a monna
giunse come l'acqua a uno terreno secco. E m'è chiesto da più
mandaste, e
bugia troppo rea! A Dio v'accomando.
Di
n'ebbe novelle, ch'egli era a
La cosa mi penso andrà per lunga: e quelle profezie vi sapete, e gli altri
nostri ragionamenti, mi fanno avere poca speranza di pace; perchè i
malori non sono ancora tanto purgati, nè i peccati delle genti tanto
corretti. Iddio provvegga.
mandare
mandasse.