mi venne a mente ricordarmi che diciate a
ricordo, che se non pone il nome
avesse a
che qua non s'usa. Penso bene è da tanto, che non vi mancherà nulla. E
ricordar qui
mettesse in
Dell'altro fatto, di che rispondeste all'amico con tanto modo mansueto
per farlo vergognare dell'ira sua, a diremo a bocca; chè l'ira fu giusta, e
arebbe mosso più savia persona di me, che cognosco ch'io non sono
buono a nulla al mondo. Iddio mi faccia buono a lui. Non ne dico più;
che s'io cedesse alla voglia, ancor direi più ch'io non dissi in quella. E mi
pare aver cagione da maravigliarmi un poco di voi, e anche da dolermi
di me stesso; che faccendo io per voi quelle poche cose ch'io posso, e ho
fatto e farò sempre perchè vi sono obbligato, io mi sia avveduto che nol
credete, e non state sicuro del fatto di
Non posso dire altro con mio onore. Una cosa voglio ne portiate da me;
che in questo mondo, se viveste ancora cinquant'
in ricchezze sommo piacere, nè in amistadi d'uomo o di femmina
compiuto diletto, nè in molti
e spessi conviti compiuto contentamento, ec
che in questo mondo non ci si ponga la speme e l'affetto, in nulla cosa;
però
non ce n'avveggiamo: però le nostre speranze vogliono porsi nell'altra
vita, c'ha a durare, e in Dio solo; chè chi si fida nell'altre, rimarrà
gabbato. E però se nella nostra amistà avesse delle cose vi
dispiacessono, o a me, si vuole saper passare; e così ho fatto, e penso
farete voi. Dite ora ciò che vi piace, ch'io sappia bene predicare e poco
fare. El
quelle di
giusto: alla sua misericordia mi raccomando.
Credo siate tenuto a ristituire i
usuraio; e io penso avere a farne confessione e penitenza. Ma non ne
sono ancor tanto chiaro. Arenne consiglio o col