non volete rispondere sanza agio. Veggo mi verrà fare sanza più
scrivere; e mancherammi quella consolazione sola ch'io avea, però che
non ho più compagno nè amico; nè con persona più uso; nè accanto a
ciarlare, nè fuor di
dove forza o debito di ragione mi conduce; poi che
lasciò noi. E però vi priego v'astegnate di rispondere, sì ch'io scriva a
voi.
Beato siete, se conoscerete le sante parole mi scrivete del molto tempo
mettiamo in favole, e in Dio nulla o poco; e al capezzale rimarremmo
gabbati.
mente (che l'ha ancora debole), tanta letizia ricevette l'anima sua della
disutile ma amorevole presenza mia. E dice certo, e per molte cose il
pruova, che per uno conforto ch'io gli diedi l'altro giorno quando il
visitai, egli s'avvide ch'egli ritornava al mondo. Più non ne vo dire;
troppo l'amate, e fate bene.
De' fatti di
come l'anima mia: mettetelo a
l'ho meritato. Lui consigliate dello stare e tornare come
arditamente: io non so ch'io me ne dica, per lo grande bisogno c'hanno.
Qua prese ieri la
altrettanto. Egli ha grande vergogna starvi addosso tanto; però che è
buono: ma se volete non si periti, dategli da spazzare o qualche
faccenda fare, ed egli è adatto e fedele.
El povero di
bene. A monna
non creda io l'abbia tracutata. A
mandasse quelle due
Credetemi ch'egli 'l farà; e anche mi credete, ch'egli è in male stato. E la
infermità della
sua pace, o per
modo.