è
promesso farvi buono ringraziamento, da sua parte, della
dirvelo. Dice che troppo l'avete legato, avendo voi le noie e le faccende
ch'avete, avendolo auto così a mente insino a
lietamente mel dice, che pare gli escano rose della faccia: però ch'egli è
sì radi volte allegro, che par miracolo a vedello giocondo.
A
voi l'areste a male: e che de' tempi andavano da
ec
sue in dono mandarebbe volentieri. Da poi ivi a giorni ne dissi con
parola, venne il
Credete al vero: ella è spesa da piacere a chi v'ama. Nè mai seppe, nè
per la vita saprebbe nulla, che da me sia venuto il confortarvene. Ancor
mi disse
v'ha veduto esser verso di lui; e che di certo nulla è, che per voi o vostri
amici non facesse. E a me credete, e' non è sparviere da passere, et è
da bene: ma perchè par crudo, gl'ignoranti nol cognoscono.
El mio
fatto
trovasse luogo ov'io ispacciasse il
non fu miglior tempo da lavorare; ed ella è la sua
chè gli altri per goffezza hanno quasi rotto; ed il
per racquistare agli amici uno uomo fedele, non vi gravi
scarpetta, alla pulita, e fa bene
ed ha
Qui sono novelle, che i sette
egli rotto sagramento d'andare per la corona; che non v'è ito: la
seconda, per non avere soccorso il
iscisma: la terza, che per
danno e vergogna dello stato Imperiale: e per più altre, ch'io non ho ora
a mente. Ed è in
dell'
perchè le lascio passare con la ruota del mondo: e forse queste anche
possono esser favole. E holle dette a
ma egli è in tanto buono stato dell'anima a star colassù, che non sente
nulla che gli noccia; ch'io fo forse il suo peggio.
da
Arete auta mia lettera, fatta in XXVI di
Se v'ha cosa vi dispiaccia, siate paziente
lasciarvi con mie lettere piagnendo, dicendovi quello mi par vero, che
ridendo e lusingarvi con favole. De! fate così a me, non per altro amore
che per Iddio.
A