massimamente la lunga venne a
attendo dir di tutto o di parte a bocca, chè troppo arei a fare a
rispondere. Dirò solo di quanto ho in ricordo bisogni, sanza rivedere più
le lettere.
Le lettere avete scritte agli amici stanno in forma, che più
manderò; perchè io veggio che, quando il bisogno pur vi strigne, voi
sareste in ciò a me miglior
dir
mente. Avetemi fatto ricordare quando
usare l'arte, che rimasono vinti; e non che irati rimanessono, ma egli
feciono ciò che volle. Così penso addiverrà ora a voi. E non abbiate a
beffe queste fatiche, poi che 'l mondo tratta così i grandi
voi. Qua sono questi c'hanno il reggimento, e
sono signori della lor
da difendersi di non esser male trattati; al modo si tiene oggi per questi
Dico bene, che se
dovremmo, meno dolore ci sarebbe udir dire che voi fosse ben morto,
cioè in grazia di Dio, che vedervi morire ogni dì una volta; e non so se
ne piacete a Dio: tante cose e tanti casi e tanti viluppi avete a guidare e
rimenare, quanti io vidi per li
soli i
Iddio benedetto ve n'aiuti. E penso il farà quando vi farete nescio e
semprice,
agli amici, tutti accordandosi, ch'a voi. Più non posso. Una volta pure il
faceste come agnello mansueto; cioè al
morti i due; e i due dormono o sognano.
Dello star costà mi confortava per quanto io avea dì per dì dall'amico; e
credo v'arà fatto pur bene, perchè tra tutti si fermoe, che gli assenti
fossono bene trattati per buona cagione. Or udito voi e
pare facciate bene a tornare: e parrà pur loro, che e' ne siano cagione
d'avervi fatto tornare: e penso gioverà. E l'astettar
modo mi piace, se per niuno modo si può fare altro; però che sì vuol
tornare voi qui a otta che paia a costoro buono.
levato da
penserete in due dì spacciallo; fiano otto. Ecco che costoro potranno
credere che non vogliate ubbidire di nulla. E tutto ciò ch'io feci di far far
quella spesa del
ed e' non vuole fra que' lupi cerbieri, c'hanno occhi sottili, mostrare
difendervi come se fosse vostro legato o giurato; però che, com'e'
pensassono, nulla fe' di voi se gli darebbe. Ella è grande l'arte che ci
s'usa infra i
poveri per cui raunate: sia sopr'all'anima mia, se secondo mia intenzione
e conoscimento io potea far di meno.
Non manchi, se tornar dovete, venirne con questi
e' dicea Iscipione, che ne' gran fatti era trista risposta dire: Questo non
arei io mai pensato! Vogliate venir sicuro quando potete; bene che tutti
nostri avvisi vagliono poco, sanza la speranza di Dio. Egli è solo quel
tetto che ci salva, e vivendo e morendo; e voi il sapete meglio di me,
che v'ha già tratto di mille lacci: me, più che di dumila; e ognora ho
grazia di vivere per servillo: ma non comincerò mai; paura n'ho!
Non so come si starà monna
v'aiuti tutti. A questo siamo; e come pecore non ce n'avveggiamo. Penso
Iddio le farà grazia, chè credo viva bene. E s'ella v'è mai rubesta,
ringraziate Dio, che così permette perchè meglio il conosciate, e
acquistaretene: e se ve ne romperete, fia il peggio dell'anima e del
corpo. E che arete fatto? Ma volgete
S'ella fosse paciente e umile, non so santo che maggior battaglie avesse
vinte di lei! Cristo vi guardi.
Se avessi bisogno d'uno buono
venuto sanza guastarsi punto 1400
tale amico l'ha
E' si partì da
compagnia; e sonsi mutati più