sono da mutare. E per tenervi poco, m'ho recato ogni cosa nella
mente, acciò che quando saremo a tanto bene e a tanto vostro
onore, io non abbia il capo a
dell'anima vostra e del corpo, come il do quando di notte sono a
quello santo studio del pecoraio; che altro bene non ho.
Ora, perchè
pacifico, e che tutto siate in quell'ora mio, non vostro; per tanto
dubitava e credea che
nè da sera; chè so le passioni vostre, quando avete forestieri. Io
penso che quell'ora sia di più profitto, che non fu la giunta delle
due vostre famose
paresse, permutiamo
pensate se volete vi sia persona, fuor di noi due.
Voi andate a
s'accozza poi tanto bene. Io ve lo farò in volgare poi; e portatelo a
scemare. De!
vostro bene: che a me nol terrò piccolo profitto, e di meno non
posso fare che sollicitare; perchè se dopo voi rimanesse, vedendo
le cose andare contra vostro volere, male contento viverei; e la
vostra buona fama ne sarìa disonorata.
El
alla vostra natura soda, ferma, forte e maravigliosa, io direi voi
non dovere mai morire: ma veggendo che questo non mi lascia
dire la natura, pertanto è da provvedere al caso. Sì che avendo
a