quello io facea, m'areste scusato. E sì v'avea io a parlare de' fatti
del luogo delle
sanza pensarvi, mai non feci molte volte migliore andata, che
quella feci isprovveduta, seguendo la Reverenza di
che mi vi volle pur menare. E per certo, grande differenza truovo
tra me e coloro c'hanno dato quel luogo a tali frati. E tengo, se
fosse possibile vivere non dico cento, ma XXV
que' frati, o 'l
l'abbandoneranno; però che, benchè siano buona gente e di dolce
piacevole fama e vita, nondimeno essi sono frati dimestichi molto
alle
diserti, e non sono usi alla vita tanto solitaria e ad andate sì
alpestre. E isaminando in segreto delle persone a cui tocca, di
piano mi confessarono la verità, e averlo fatto per piacere agli
uomini c'hanno pregato di ciò, e autavi divozione; più che per
piacere a Dio, o alle loro necessitadi o bisogni. E certo, a uomini di
diserto, come è quello, non s'usano di quelle cose a bellezza, e'
vostra, e acciò che 'l vostro tesoro s'alluoghi in Dio; in luoghi che,
secondo buono consiglio, gli debbano esser accetti; più che questo
aiuto, di che sono pregato vi gravi. Parea a me che ad altra
ragione frati boscherecci questo luogo si dovesse assegnare: e chi
quindi, e quello s'
perpetua che sarìa questa, per lo grande concorso e divozione vi
sarebbe, e di frati novelli si farebbono, e di frati antichi che
v'usarebbono. Così l'hanno a
grosse
questa ragione a
pruova. E de' frati romiti, e salvatichi dalle genti, si truova, e
sonne.
Per noi, che dattorno vi siamo, e in Dio v'amiamo, non si restarà
dirvi la verità con temperamento. Dipoi saremo contenti al partito
ne pigliarete. Piacciavi diputare uno fedele e intendente sopra '
vostri muramenti; e voi date solo l'ordine, e andategli a vedere,
come farebbe uno cardinale, o un signore che siete. Non dite: E'
non ce n'ha de' fedeli! Tanto mi tira una buona volontà, e che
lungo tempo viviate, e non siate sempre
mura, che insino al mio
che, grazia di Dio, nullo bisogno ha di vostri
cose; se non ch'io penso ama voi. E penso se vedesse questa
lettera, la straccerebbe; chè direbbe, nè potere nè sapere. Ma e'
non direbbe vero, almeno di provvedere a quello che di sua mano
sa francamente fare: chè non veggendo mai
mano bella
stare queste fantasie
un
il dì o XX, e lavori per V o per X; e vada provvedendo: e vedrete
se sarete lodato. E già udi' a
sapete che alla meretrice non si crede quando promette castità.
Però gli amici hanno sospetto, non vogliate tosto morire, con voler
troppo fare di vostra mano e con vostra persona. E nol dà il
tempo, nè lo stato, nè la età vostra: e la prima noia arete nella
persona, mi ricordarete.
Pregovi nel mutare i
uno vostro amico: e se non è il capitano di tutti, fate uno fregaccio
alla ragione io ho con voi; e provvederà e insegnarà a tutti vostri
esca di mano.
certo che farò. Ditene con lui, cioè con
Se non fate prima la