I' ho auto una vostra lettera; e non so se il
bene a 'ntendere questo fatto de'
ne dite. E' dice che ha lettere da loro
basso come a lui piace, perchè tutti se gli è acquistati lui: e dice così,
che vorrebbe che dopo a la morte sua io pigliassi questi
dica in me; e che della
distribuisca ogn'
dopo a me, io lasci al
vuole fare di questo se non bene; e parmi si muova da buono animo:
che, come e' si dice, se lascia questi
l'uno, e l'altro un altro; e sparpaglierannosi, e la
niuno. De! noi sappiamo bene come tutti sono fatti. E ditemi, non
potrebbe costui a la vita sua, avendo bisogno,
tutti o parte, come a lui piacesse; e farne quello bisognasse in sovvenire
la
servigio di me, consiglio con
servirei volentieri; perchè a me pare buono al pari degli altri: e quello
che sia stato detto, o che voi diciate, a me pare che catuno cerca,
quando egli ha il male, di
secondo che mi dice, tosto; e anche co lui n'arà consiglio, e vedrà in
quel modo e' potrà farlo; ch'e frati non ne potranno dire nulla, se non a
torto; e quando eglino avessono il torto, poco mi curerei di loro dire: chè
se l'uno amico non dura fatica e non difende la ragione del compagno
quando egli è morto, le cose andrebbono assa' male.
Non vi dirò altro per questa. Cristo vi guardi. A la lettera di
risposta; e per altre vi dirò sopra ciò. Che Cristo vi guardi. -