Dio, nè troppo sollicitallo; che si maraviglia spesso che tanto s'indugia la
punizione de' cattivi: ma appari dal
fia contento. Questo gli dite per due cagioni. La prima, che se de' falli nostri
fossimo puniti come e' sono commessi, non si trovarebbe cosa macinata più
sottile che sarebbono i nostri corpi. La seconda, per che gli stia fermo nella
fidanza di Dio, e non si dia a credere che colui c'ha create le cose non le
vegga. Quegli che non sono forti in fede o non credono bene, si menano come la
canna a ogni vento. E ditegli, che fra le chiare bellezze e fortezze che di Dio
si leggano, è la sua grandissima pazienzia, che mai non si turba nè muta. Ma
perchè ci fe, ci ama; e indugia il castimento, se ci amendassimo: ma in fine
egli è giusto, e percuote sodo. E se a' primi Angeli che fallarono e' non
perdonoe, e in eterno gli ha messi nel centro della terra; se al novello mondo
mostroe ch'egli era giusto, che mandò il diluvio; se Sodoma e Gomorra mandò
sotto l'acque; e se negli occhi nostri e' toe la vita alla gente, e non si
truova uscio che non abbi le sue, e non resta; astettino, chi ci
che a Dio sono mille
gastiga non come tiranno, ma come signore, che ci ha fatti et ècci voluto esser
padre. 0! chi è stato o è padre m'intenderebbe bene! Ma dallo 'ngegno vostro
penso sarò meglio inteso che nol so dire. Destatelo, com'egli ha dell'altre
virtù, che così abbia questa d'avere più lunga pazienza, e l'occhio a Dio; e non
curare nulla il rovinante mondo. Parola è di santo Grigorio: Chi vuole che fuor
da sè, ciò che e' vuole gli venga fatto, acconci prima bene dentro sè. Cristo ve
n'aiuti, e noi non dimentichi: che gran pena porto spesso de' rei non castigati,
così com'egli; ma con queste cose vento contento. -