rispuosi pochi giorni fa sanza avere veduto
della
fui con lui, e dissine in tuo favore quanto mi parve. Ed egli, c'ha reverenza a
ch'io do il torto a ogni parte; ma più a
in su quella miseria di
vivere malcontento. A te ne do torto, che non vogli lasciarti governare a tuo
pure t'ha messo innanzi, e puoci tornare buono
ed è cagione d'ogni onore c'hai; e vuogli stare in iscandalo con lui per detti
15 o 20 l'
compagnia, parmi a catuna mezza miseria; sia detto in pace. E pregoti e gravoti,
e ogni forza ti foe
parole per tua lettera rimetti in lui, con dire: E se altro non mi scrivete,
rimango contentissimo a detti 600, solo per seguire la vostra volontà più che la
mia. Io
questo pensiero a me di farti ristorare d'altra maniera ristoro: e va' con lui,
in questa sua ultima etade, in tutto alla seconda, perchè da te il merita. Salvo
se dicessi: Io non vo' più tanto tribolare, che mi vedrò prima morto, ch'io mi
sia in
tutto: e con tutto 'l mio cuore te ne conforto, e accompagnerotti qua con buono
qualche buono seme naturale, e non di
non che frutto; e uscirai di que' peccati carnali, in che si vive chi mangia
bene e sta sanza donna. Pregoti mi creda almeno ch'io dica con fede e con buona
volontade, la quale ti proffero per tutto 'l tempo della vita mia. Raccomandoti
vorresti aver fatto quando verrai alla morte, o qualche parte. Cristo ti guardi. -