accadde esser con
vorrebbe uno
quello mi muove è, che accadde
con
che con quello pochino che far potesse, tu e
sono, come a te paresse, facesse in vostro nome una
segno; e che non saria sì piccola, che, per lo
avendo da
ogni lor fatto, e da altri. E se questo andasse per l'animo a te e
che tra tu e io rimarremo molto d'accordo, quello si convenisse alla persona di
arei pur caro vedere qua
Or nel vero,
ricco; chè terrei che mi si mettesse febbre. Ma poi che la cosa è così, io sarei
ito con la voga e con la fortuna alla seconda; chè nel vero, e' mi pare che e'
goda così questo mondo chi non è ricco nè povero, come il ricco, anzi certo
meglio. E nondimeno, se questo modo di
a me; che ciò che vi piacerà, a me andrà all'animo, sia pur cosa onesta. Io mi
lascio menare al tempo, e in questo modo vivo, sanza troppa malinconia. Ben
vorrei fossi tornato tu; chè 'l tempo tuo il dà: non so che pensi cavare
dell'aria di
volte tenea di sè
morire, e ch'e preghi che e' facea non gli valeano. Ma credo per qualche due
volontade.
Questo dì sono stato assai con
rimangone consolato: e simile del tuo fanciullo; del quale, quando ci sarai,
penso pigliaremo buono partito: ma vorrà esser in tua presenza, e con tuo
consentimento; che ancora è sì picchino, e non sai che riuscita si farà: chè ci
ha tempo. Più non dico. Guarditi Dio. --