Carissimi e dilletti in Cristo Iesu. Ho disiderio che creciate in virtù, e
singularmente avendo l'uno e l'antro tutto istudio a essere ubidienti a' santi
comandamenti; e però che solo la disubidiensia privò li nostri padri, cioè Adamo
ed Eva, del paradiso terresto; e infine alla santa ubidiensia di Cristo, serato
ci fu il cielo: e con questa ubidiensia, cioè per virtù di questa, se ubidiamo
a' comandamenti, aperto ci è la porta di paradiso; e sensa, nimo si può salvare,
se non s'avede e amenda in prima alla morte. E però che in questi due
comandamenti s'arienpie tutti li antri, cioè l'amor di Dio e quel del prossimo;
or chi fi' quelli che, se ben pensasse lo ismisurato amor che ci ha questo
glorioso Idio e in crearci alla sua imagine, e in ricomprarci di tanta
abundansia di fuoco di carità, superando tanto per noi in nella sua umanità, e
patendo per darci sommo dilletto, e volendo povertà per farci ricchi; e in
portarci, cioè sostenendoci e aspettandoci con tanta pasiensia: or ci ispira, or
ci lusilga, or ci minaccia, or ci grida, per bocca de' sui predicatori; e in
tutto ci chiama, e vuolci dar la sua grasia: e noi ciechi e ingrati e sordi,
siàn tanto disensati, che per le cose terrene e transitorie ci priviàn d'essa
divina grasia, la qual ci fa istar bene di qua e di là. Provatelo, carissimi, a
darvi luogo a pensare della salute vostra, e in pàcere, una parte del tempo,
l'anime vostre e d'orasione e di lessione, e di visitar continuo ogni dì la
aitalla a cognocere e dispregiare questa vita trasitoria, e falla tutta atta a
darsi a vivere virtuosamente, e a signoreger la sensualità; la quale, chi la
seguita, conduce in ma' luogo. Fatemi che viviate sì, che a tutta vostra
aparecchiati. Sapete che antro non ne porteremo che l'opre nostre, e la virtù
sola a
anco giusto, e rendrà a ognuno segondo l'opere sue. O carissimi, abiàn gran
materia d'amar questo Amor che tanto ci ama: e chi ama, sì teme di timor
filiale; dico, per none ofender l'amore. E questo disidero, che sì amiate questo
dolce Iddio, che vi guardiate da' peccati. E questo de' esser lo nostro istudio
in dolerci d'averlo mai ofeso, e guardarci meglio al presente, e colla
confessione e contrissione, e colla santa cumunione, riciverèn rimedio alle
nostre piage. Fate che siate ben catolichi, e siate soleciti al bene delle
vostre anime, e così a chi avete a governo.
Credo che
come io li dico assai volte, Poi che non sai pigliar l'ottimo partito di servire
a Dio, or vive come vero cristiano, usando quel che t'è licito e lassando quel
che sai che pecchi: e imperò forse che credrà più a voi che a me; ben, perchè me
abia fede, àssi sui avisi segondo mondo; credo che nimo ve l'arecherebbe che
voi: e se ferebe segondo Iddio; e la
l'amor di Dio, si vuole istendere a tirar lo prossimo a via di salute. Lo