volontade di te vedere sano e allegro
essa altre lettere, le quali diedi tutte.
Io ti ringrazio quanto posso, però che vegio che se' disideroso di sapere
novelle di me e di mia
di bene per me e per la mia
meritato: ma ciò t'aviene per la tua bontade propia. Iddio te ne renda merito
per noi; ch'io non sono soficiente a tanto.
Sappi ch'io sto bene, io e la mia e tua
reputo. È vero che Iddio ne chiamò a sè uno de' nostri fanciulli maschi, ciò fue
la grazia di Dio, tutti bene per insino a qui. Ora ti scriverò novelle della
morìa e del caro.
Come per altra ti scrissi che qua era cominciata la morìa di fanciulli e
giovani, così è poi seguitata insino a qui; bene che n'abbia portati alquanti
uomini e donne, una buona partita; ma l'effetto è stato sopra i giovani, che ce
ne sono morti grande numero e grande quantitade; e per ancora non ci pare
ch'abbia fine. Aspettiamo questa primavera con paura di ciò, ch'ella no rimetta
mano. Iddio ci abbia misericordia. Li tuoi
Dio, stanno bene. È vero che a
parecchie fanciulli. Li altri stanno tutti bene. E la nostra vicinanza per
insino a oggi hae da Dio ricevuto grande grazia: laudato sia elli sempre. Ora ti
scriverò del fatto del caro, ch'è qua in
Qua è grande caro, e ogni dì ci
al tempo de' nostri antichi non si ricorda una si piccola
stata. E se non fosse la moria ch'è stata, ho paura che l'uno converrebbe
ne sai tutto la veritade. E ogni altra cosa che bisogna al corpo umano ci è
caro; e'
Il
per fatica, ma per vedere come vanno queste cose, e perciò speravamo venissi di
qua; però che aviseresti tu meglio co li occhi, che a mente; e quando li
sono spesi, non si rianno. Questo ti dico per lo
attendere sii qua tu, e veghi coll'occhio.
Rammentoti che l'etade d'oggi è nulla, a quella che solea essere. Questo ti
ricordo, per tanto tu sai che Dio t'ha fatta o fa grande grazia in acquistare
dell'avere del mondo (lodato sia elli!), e havvi durato e duri grandi affanni.
Pregoti non vogli durare tanta fatica per li strani; vogli fare sì, che di te
rimanga memoria, e chi preghi Iddio per te. Non volere ogni cosa: tu hai tanto,
che è t'è a bastanza. E s'hai pure voglia di
degli altri: accompagnarti, lasciare li
non tenere tutto di costà. E questo vedi fare a degli altri che
Iddio non ci dice: domane ti voglio! Quando aspetti di torre
sarai vecchio? E poi ti converrà lasciare
ne darà. Iddio lo sa come sono poi trattati: e tu l'hai bene provato, e
Mona
ed è molto rallegrata per la lettera l'hai mandato. Prima ne stava con grande
malinconia: ha' fatto bene a scrivere. Elle ti scriverà per sua parte una
lettera, e saperai tutto da lei. Tu mi scrivi ch'io ti scriva se
l'ha
anzi l'ha restato a dare
teco, e che 'l farà teco.
tutti li altri
per mia parte: pregalo faccia bene. Saluta
ti pare, di' loro che la
e lo fanciullo suo stanno tutti bene, laudato Iddio: ma per la
bisogno del loro aiuto; e di ciò ti prego aoperare come saprai, ch'ellino le
sovvengano di quello che possono, però che hanno bisogno grande per lo forte
temporale: e mandano loro mille salute per loro parte; e mandansi loro
raccomandando, pregandoli che, se modo ci fosse, piacesse loro di venirle a
vedere, però che non hanno altro bene. Pregano te quanto possono, e io, le
raccomandi loro come saprai.
Tu mi rammenti ch'io ti scriva com'io sono poi liberato sopra a' fatti di
nostro, del fatto del
ch'io m'era quando ti mandai la suplicazione; e di ciò ti prego t'aoperi in
servigio di me, se essere potesse. Io ti mandai quella suplicasione scritta per
mano del nostro
feci scrivere a lui, e
forte a farlo; ma che di ciò ti metterai alla prova, come da me arai risposta.
Questo è piccolo beneficio, ma è in
sarai servito. Ma se questo venisse caso ti mancasse; rammentoti, se puoi, facci
del
non per la terra, ch'è migliore. Pregoti t'aoperi che, per grazia di Dio e per
tua operazione, sia fornito di quale ch'uno, e che sia uomo per tua bontade.
Credo che la
ciò t'informa costà con
questi due, è 'ntitolata. De' miei fatti ti do troppa briga. Fo teco come con mio
caro fratello; e perchè so che puoi, per la Dio grazia.
Altro per questa non ti scrivo, se no s'io posso dire o fare qua cosa ti sia in
piacere, sono sempre a' tuo' piaceri: scrivi, farollo a podere. La
manda mille salute: pregati togli compagna, e non indugi più Iddio sia tua
guardia sempre.
Come t'ho detto di sopra, se questo beneficio della
forte a fornirlo, puoi dare la suplicazione insieme questi
quello dì
contento; chiedendo di volere la prima vacante di queste quattro l'una, quale
prima vacasse. Bene ch'io ti scriva quello vorrei, nondimeno
che ti pare, come savio.