Andrea di Nofri e Giovanni di Perone e chonpagni, lastraiuoli in Porta Rosa
a Firenze, deono avere per insino a dì xiij di febraio 1413, d'uno resto d'una
ragione del tabernacholo mandorono a la Romita. Lire quatro.
(Libro di mercatanzie F, an. 1410-16, a c. 298.)
1418. Piero di Miniato e Antonio suo fratello deono dare, e quali ebono per
parte di pagamento de le dipinture de la Romita; mese a Uscita di me Franciescho di ser Dietaiuti,
a c. 44, lire 6.
E de' dare, i quali ebono in prestanza per parte di pagamento de le dette
dipinture, come apare a' Libro lungo di
chasa a c. 44, lire sedici, mesi a Uscita di me Franciescho di ser Dietaiuti,
lire 16.
E de' dare, e quali ebe da l'Asechuzione di Franciescho di Marcho di Firenze,
fiorini quatro di sugielo; posto che la Asechuzione deba avere, in questo a c.
87; fiorini 4.
E de' dare, i quali ebe da l'Esechuzione di Franciescho di Marcho, mesi a mia
uscita a 19, fiorini dodici, soldi nove, a denari, pei cholori che levorono.
(Libro Debit. e Credit. B, an. 1416-32, a c. 149 t.)
Piero di Miniato dipintore de' dare, a dì vj di maggio 1423, lire sedici p.,
ebbe chontanti, e per lui a Michelino da Ramondo e a Piero di Franciescho
battiloro da Firenze, e al detto Piero, e per più cholori, azurro e oro,
chomperai per chompiere i' lavorio del tabernacholo dalla Romita; chome a mia
uscita a 77. Lire 16.
Àne dato (in conto di un suo debito di fiorini 73, lire 29, 10, 6), infino a
dì , fiorini diciotto per fare la dipintura della Romita: e chosì fecie
Barzalone che gli avesse, cioè fue rimesso in lui, sì veramente che compiesse le
dette dipinture; e chasso non chompiesse le dette dipinture, se avesse a sbatere
quelo meno che montasse. Fiorini xviij.
(Libro Debit. e Credit. B, an. 1416-32, a c. 170.)