Una lapida di marmo biancho e xij braccia di fregio di marmo per farvi su
lettere, de' dare, a dì 3 di genaio 1410,
fiorini ventiquatro, soldi vii, denari sette, a oro larghi, chome apare in
questo, a 147; la quale lapida abiamo data a seghare a Santa Liperata, e
aloghatola a fare a Nicholò di Piero detto Pela, perchè la ntagli' a la imagine
di Francescho. Fiorini 24, 6, 7.
E de' dare, a dì 12 di genaio 1410, fiorini cinque, soldi uno, denari tre a oro,
paghamo a Luigi Pitti chamarlingho a l'Opera di Santa Liperata, per fare seghare
la sopradetta lapida, la quale abbino data a ntagliare' a Nicholò di Pietro
detto Pela; e l'altra metà è anchora in Santa Liperata, che si vuole
vendere: e detti denari paghò per noi l'Aseghuizione di Francescho e Chonpagni;
in questo, a 181, debino avere; cho soldi 5 p. dierono per vino a' lavoratori.
Fiorini 5, 1, 3.
E a d. 23 di genaio, fiorini uno, soldi 1, denari 1, a oro, per lire 4, soldi 4
p., dati a Nicholò di Piero detto Pela, per resto della pianatura di braccia
xij di fregio biancho, c'à fatto pianare per farvi le lettere della lapida: e
per noi paghò l'Aseghuizione di Francescho di Marcho e Chonpagni; in questo,
a 85, debino avere: e viene ora che ci costa il braccio di detto fregio biancho
pianato soldi 30 p., e àlla il Pela a bottegha. Fior. 1. 1. 1.
E a dì xi d'aprile 1411, fiorini ventidue, soldi dieci, a oro, per braccia xii
di fregio per la detta lapida, e per lo sportello, avemo da Lorenzo di Sandro Chanbini,
a lire tre il braccio, e lire 6 lo sportello; in questo, a 195, deb'avere; chon
chondizione. Fiorini 22, 10.
E a dì 30 d'aprile 1411, fiorini uno, paghamo alla Ghabella de' Chontralti per
ghabella della lapida lavorata mandamo detto dì a Prato in sul charro; portò
Lorenzo di Chele, charatore da Chanpi; e là fu paghato di vettura. Paghò per noi
l'Asechuizione di Francescho di Marcho; in questo, a 196. Fiorini 1.
E a di 14 di maggio 1411, fiorini duo, paghamo a Pippo scharpelatore per braccia
1 1/4 di fregio, chon tre Ceppi, c'ha fatto per detta lapida, a nostro marmo:
e per noi paghò l'Aseghuizione; in questo, a 199, deb'avere. Fiorini 2.
E a dì 27 di giugnio 1411, soldi dodici, denari sette, a oro, per soldi 50,
per paghamento ad Albizo di Piero nostro albitro, per sua faticha e tempo misse
in andare coll'albitro del Pela vedere la lapida che c'à fatta a Prato; la quale
giudicharono fosse pegio che quella d'Ughutozo, cioè il tabernacholo e la
fighura, fior. iiij, sol. 20 p.: paghogli per noi l'Aseghuizione di Francescho e
Conpagni; in questo, a 199. Fiorini -, 12, 7.
E a dì 30 di giugno 1411, fiorini cinque, soldi cinque, a oro, per braccia iij
di fregio per la detta lapida, avemo più tempo fa da Lorenzo di Domenicho
lastraiuolo, a lire 7 il braccio, per lo chonto di Ghoro di Nicholò; in questo,
a c. 153, deb'avere: in somma, denari, fior. 31, 46, 6, a oro.
(Libro Nero C, Debit. e credit., a c. 183.)
Lorenzo di Sandro Chanbini de' avere, a dì xi d'aprile 1411, fiorini ventidue e
soldi dieci, a oro, per braccia xij di fregio da lapide, a lire 7 p. il braccio;
e per uno sportello di marmo, lire sei p.; in somma, lire 90 p., a lire 4 per
fiorino, sino detta somma: el quale fregio e sportello ci dà e vende chon questa
chondizione, che di detta somma a lui ne paghiamo fiorini dieci; e' resto, cioè
fiorini xii 1/2, pongnamo a chonto della redità di Ghoro di Nicholò lastraiuolo,
o vero di Lorenzo di Domenicho, che fu suo chonpagno, e ogi è sua rede: el quale
abiamo tolto per la lapida di Francescho di Marcho nostro; in questo, a 82,
debba dare: abiallo mosso il pregio che pe' Sindachi fu stimato quando fecono la
stima della bottegha, e fu pezi xiij, e uno sportello; e prima n'avamo auto noi
tre pezi, ech'è a loro conto, e tutto se à fare pianare e inpomichare a nostre
spese. Fior. 22, sol. 10, - a oro.
(Libro Nero C, Debit. e Credit., a c. 195.)
Niccholò di Piero detto Pela, maestro d'intaglio, dè avere, a dì xvj
d'aghosto 1412, fiorini quaranta, soldi diciassette, a oro; tanto ci à detto
Lucha del Sera che detto Niccholò de' avere per sua manifattura della lapide e
intaglio: et che della ragione fatta collui n'appare scrittura su cierto
quaderno, ove è soscritto di mano detto Niccolò essere contento e d'acordo,
sichè altro non à avere per la lapida.
(Libro Debìt. e Credit., an. 1412-17, a c. 23.)