Al nome di Dio, amen. Dì 16 di
settenbre 1396.
L'utima vi mandai a dì 13 per un
coriere di qui andava a
Roma e chon ese
d'amici, arete aute. E niuna vostra ò poi e ora non è a dire.
Come detto v'abiamo de'
cotoni
venduti
aconciate come vi dicemo che torto no vi
si fa e di tutto v'abiamo avanzato quanto potuto s'è e spezialmente nelle spese
che pù di
lb
. 3 avemmo di grazia a l'entrare che si deon
pagare e no vi mettemo
se non solo quelo abiamo speso.
De
ritratto, ogi se
prenditore sarà,
rimetteremo a
Vinegia a
Zanobi
lb
. 15 in 20
grossi ne faccino vostra volontà.
E a
Pisa
rimetteremo ne' nostri perché viene a punto
f
. 150 sì che loro
scriverete che vi parà.
Anchora de'
cotoni non ò più di
contanti che anchora non è il tenpo di un
saccho
vendemmo che
montò
lb
. 60
s
. *. E poi resto avere 1
balla di
fustani ch'è al
Prato cone che 'n questi dì l'aremo sì che per questa ragione di
cotoni non
traete che
rimisi
f
. 300 in 350 no v'è a dire.
Atendo ogi o
lunidì le
saccha 8 di
cotone: quando l'arò vedren darvi fine col
più
utile si potrà e voi aviseremo.
Simile atendo la
seta per mettere in una
balla nostra che ò soprastato il
mandare gà è 6 dì per questo, mandando ve 'l dirò e faròvi
conto di spese.
Delle
scharlatte non s'è fatto altro e per solicitare no resta.
Partì di qui
Ganino a dì 13 per eserre a
Vingnone: mena
balle 8 di
merce e
14 di
fustani e più non à fatto. Dice tornare di qui a 2
mesi: parmi i loro un
nuovo
buchato!
Fustani e
lane stanno tutti a l'usato e fasi pocho.
Né altro per questa vi dicho. Cristo vi guardi per
Tommaso di ser Giovanni, salute,
Tenuta insino a dì 19. E di poi questo dì ò
rimesso per voi a
Vinegia a
Zanobi di Tadeo
in
Gherardo Burlamachi lb
. 30 di
grossi per
f
. 309 dati qui a
Ganino Michele
e loro scritto e loro scritto
[sic] ne facino quant'àno da voi. Come s'areno
auto e resto de
danari de'
cotoni
venduti,
rimetteremo e diròvelo.
E di poi ò auto il
fardelo di
seta da
Vinegia e messa in una nostra
balla e
mandato via, per altra arete
conto de le spese, che Dio il conducha.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.