Al nome de Dio. A dì XIII di
dicenbre 1401.
Ò recevuto più vostre letere, e tra le autre una a die X di
dicenbre, facta in
Fiorence a die IIII dicto
meisse, le quali ò veduto e odito monto volentieri,
considerando de la sanitate vostra, e perchè ò veduto che voi n'avete recevuto
una da mie. No curo tropo per lo presente a voi destendere, perchè no è de
bissogno, ma tanto dico, che le nostre cosse anderano meihorando con la
gracia de Dio de jorno in jorno, e a Dio piaqua che cossì sia.
De la vostra
questione, digo non è ancora spaihata. La caxone a contare
tuto, no basterebe tre foihi di
carta; tanto dico, che la
questione è stata
comissa in uno
judixe de
collegio de
Genova secreto a le parti, secondo la
convencione de lo
comune de
Fiorence al
comune di
Genova. E sì è verità
che davanti da lo savio no se dovea portà ni produxere nixi acta et provata
per partes in dicta
questione; e, se così fosse stato fato, venia la setencia
per noi, perzò che l'aversaria parte no avea produto
cartulario, ni autro
libro,
ni
scriptura, ni
vendita de
cabele, per
la quale o sia per le quali cosse aparesse, che fossi debitore de alcunna
cossa. Unde è adevenuto che li
consori, davanti da li quali è staito dato la
domanda principale contra de voi, credando che lo comerchao chi domanda voi
avesse producto la
vendita per che domanda, e lo
cartulario o sia
libro ne lo
quale dixe che sete
debitore, davanti da loro in la dicta
questione, e che e'
fosse stato
citato a vedere le dicte raxoni producte ne la dicta
questione e a
contradire e oponere quelo che e' volesse, portarono la
vendita predicta e uno
libro o sia
cartulario per lo quale mostrava voi esser scripto in lo dicto
libro
avere recevuto e auto in
Portu Pissano la
mercatantia, de la quale domanda
devere recevere e avere da voi
fiorini cinquantatrei o circa. E mi, sentendo che
era stato portato davanti da lo
judixe le
scripture predicte e de le quai no avea
auto
copia, sì me sum condoluto a li
consori dicendo che eli àno portato a lo
judixe
scripture no exibite in la
questione, e ògine protestato dicendo che
l'autra parte sì v'à dato a intendere avere exibito le dicte
scripture, e no dixe
vero, anti, per inganare e tradire la raxone e lo
compagno, à fato acredervi
cossifate cosse. Per le quali cosse li dicti
conssori, vedendo il mio
protesto et la
verità, àno mandato a dire a lo
judixe che sastali e no renda il consiiho; e
serebono contenti che de novo quelo che domanda potesse exibire lo dicto
cartulario e la
vendita, e asignare a mie tenpo de oponere e
contradire quelo
che e' volesse; e monte autre cosse sono state et dicte per la dicta
questione;
e, in concluxione, e' credo che se noi volessemo dargi
fior
. XXVIII, sive
fiorini
vinti octo, credo che farebe pacto a essere contento. Se la
questione fosse mia
propia non arei fato più, ni farò como fosse propia mia.
Questo chi domanda non à mai exibito la
vendita ni lo
cartulario per lo quale
dixe che voi sete scripto
debitore, e se exibito fosse e no fosse stato
citato a
vedere la dicta
vendita et
libro e a
contradire e a oponere, è ni più ni meno
como no fossono exibite ni producte; e jamai non ò sentito niente ni per lo
processo apare che ello le abia exibite, e pertanto no posso per
ancora dicernere se per quele
scripture voi poseate esse constrecto a
niuno
pagamento. Tanto dixe l'aversaria parte, che voi in
Portu Pissano
recevesti quele cosse o lo vostro
fatore per voi; e questo manifesta lo
scripvano de le
nave donde era la
merchatantia, per lo quale domanda la sua
cabela, e per la sua
vendita de' esse creduto lo scripvano: e pertanto no so
prendere partito, perchè non ò veduto se dixe verità o noe. Tanto ò dicto a lo
maestato e ancora scripto a lo
judixe, che voi no recevesti mai quela
mercatantia, ni mai vegne in vostra
compagnia, ni aravate a
Pissa quando
quela
roba se consignà, como elo dixe, ni tuto quelo
ano de LXXXXV, ni de poi
l'
ano ni innanti l'
ano de lo 95 no fosti a
Pissa; e questo me sono oferto de
volere provare. A l'autra de lo vostro
fatore, perzò che dixe che, consignato la
roba a lo vostro
fatore a
Pissa, è tanto como se a voi fosse consignata, digo
che monti
fatori sono a
Genova e a
Pissa e in autri luoghi e no fano solo li fati
de uno
maestro, anti fano de più autri
maestri. Ed elo responde che lo defecto
non è suo se la
roba non è vostra ni de vostra
compagnia, ni ancora de lo
scripvan che à daito per scripto, perzò che la
roba
caricata in la
nave dixe a
consignare a
Francesco, e, consignandola a lo vostro
fatore, sì è come fosse
consignata a voi; e che lo scripvano no de' avere adivinato che la
roba se
consigne più a voi come a 'utri, e cento autre raxoni alegate e dicte da una
parte a l'autra, che tropo serebe a contare; et questi àno monto strecte le loro
vendite. Per mia parte se n'è fato et farò asai più che la fosse mia, e sove dire
che ò loro dicto com'è, azò che '
duganeri che erano a
Pissa a quelo tempo no
se n'àno fato
pagare, e ello responde che no vi potete stare, anti il voseno
queli de
Pissa fare ocidere e derongi de monti pugni, per che fo de bisogno che
se ne vegnisse.
Autro per lo presente no ve scripvo. Christe aora e sempre sia in vostra e
nostra guardia; amen.
Per
PIERO de' BENINTENDI, amico e servitore vostro, lo quale voi et vostri
saluta, e a voi s'arecomanda.