Al nome de Dio. 1406, a dì 23 de
genaio, secundo il
corso de
Genova.
Fata in
Genova.
In questo propio jorno v'òe scripto e dato la letera al
figiolo de
Ardingo, e sì
m'ò condoluto de doe letere ve mandava che no le avete aute, e che li piaxe
dire al
padre che operare debia sifatamenti che voi le abiate; e così dixe che
farae; per la quale cossa per questa no curo tropo a scrivervi. È vero che poi
che ebi data la letera recevei una autra vostra letera a die 22 de lo presente
meise, facta in
Fiorence a die XVI, con una letera de
ser Buono, ne la quale
repricate li facti de
Jacobo, e pertanto, come v'òe sempre scripto, io sono qui
sempre aparechiato per voi in ogni cossa che per mie se possa dire o fare,
sicome per mio charissimo amico et magiore. Vidi in apresso che
Andrea
genero mio fo a voi, et dixe de menare la fanchula. Farà omai bene e suo
honore. Manderogi tosto
fiorini 31, i quali de' avere per
fornimento, et cet
..
Sone stato monto scarso: spero tosto essere largone.
De' fati de la moria òvene scripto per l'autra letera, e per questa più
chiaramenti ve ne scripvo, perzò che sono ito a l'otentico dove è lo
registro.
Ène morto la
septimana prima de
genaio de ogni infirmitade et de vechii,
vechie et d'ogni autra generacione, 15; la seconda 13. Questa presente, fino a
qui, no forono meno. Autro al presente no abiamo a dire. Christe sia in vostra
et nostra guardia; amen.
Per
PIERO de' BENINTENDI, amico et servitore vostro, etc
..