Al nome di Dio, a dì xiij di
luglio 1397.
Per
Arghomento n'ebbi una tua, e chon essa una da
Pistoia e due
di
Barzalone, e quanto di' òe inteso; apresso rispondo a' bisogni.
I
veli tuoi t'arecherò quando ne verò, e non mancherà. Alla
Franciescha
abiamo detto della fanculla e siamo rimasi insieme che ttu
cierchi, ed ella anche ciercherà; e s'ella troverà chosa le piaccia, dicie
la torrà; e in chaso tu ne truovi niuna, ne la debbi sùbito avisare, ed
ela ti risponderà se vorrà glele mandi o nno.
D'
Antonio Michochi che non può achonciare il
charro per di qui
sabato, fate di solecitare che almeno
sabato glo achonci, e non manchi.
Io me ne credo venire domane, e però fa di
chonperare della
vitella,
se vi se ne taglia, o altro, acciò che noi abiamo che desinare
domenicha mattina.
Domattina dee venire qua
Arghomento chon cierte
some. Ámi
promesso d'arechare le
cieste che rechava
Nanni e tanti
fiaschi quanti
vi chàpono entro, e poi gli arecherà in chostà pieni di
vino; si che fate
egli gli
achonci bene e dategli quelgli che può rechare.
Per questa non dicho altro. Sono istato istamane alla
ghabella de'
chontratti; e infine e' mi conviene
paghare circha
lire cinque. Ogi farò
achonciare tutto. Idio vi guardi.
per
Franciescho di Marcho, in
Firenze.
Sarà una a
Ballerino: mandala subito, cioè come prima trovate chi
vi vada, che vi dèe andare domattina
Michele del Canpana.
Mona
Margherita, donna di
Franciescho di Marcho, in
Prato.
1397 Da
Firenze, a dì 12 di
luglio.