Al nome di Dio, a dì xxiij di
marzo 1397.
Ieri, per
Arghomento
veturale, ti scrisi quanto fue di bisongnio e
chon esa una madava a
Nicholò di Piero:
ara'le aute, e quela di
Nicholò arai data, sì che starà bene.
E per lo deto
Arghomento, ti mandai la
ghonela tua
bigia, e 'l
mantelo di
Ghuido, e 2
ghomitoli di
refe
nero, e una
testiera di
sciamito mi chiedesti; e
sacha, e
pani lini sucidi, chome per una
scrita
ne la lettera ti madai: arai veduto se arai auto tuto, e risposto.
Nani nostro ne viene stamani costà chol
vino. Òlo avisato di quanto
bisongnia, e' se ne facia, cioè di meterlo i quele 2
botti; e, se ne
mancha, gli ò deto che sia cho
Nicholò di Piero e cho
Barzalone e
cierchino costà se v'è gnuno buono
vino che venghino modo
choprarne,
no
paghado
ghabela, e tolghino quelo mancha loro.
Màdotti per
Nani 2
panieri di
pani. Se chostà non è venuto, e ti
paia darne 2 a la dona del
Podestà e a
messer
Piero e a
Barzalone e a
Nicholò di Piero, fane chome ti pare; e fa di darne a' frati, quele che
ti pare; ed ache ti richordi di
Nicholaio Martini o d'altri, se ti pare.
Idio ti ghuardi.
Per freta no ti poso dire altro. Atendo risposta per
Nicholò ogi
per
Arghomento e, se l'arò, gli farò risposta se lgli arò a dire nula.
Franciescho di Marcho, i
Firenze.
Mona
Margherita, di
Franciescho di Marcho, i
Prato.