Al nome di Dio, a dì 18 d'
aprile 1398.
Per
Arghomento n'òe aute 2 tue fatte ieri, e quanto di' ò inteso:
apresso ti farò risposta; e dirò brieve, perché domane sarò chostì, se
piace a Dio.
La lettera che mona
Simona mandò a
Biagio di Giovanni, glel
mandai subito a
chasa per
Benedetto, ed elgli la diè a un suo fancullo,
perch'era a tavola: sì che dille che ll'à auta in sua mano.
Della
chalcina e
mattoni auti da
Piero di mona Mellina non è altro
a dire: piacemi sia choperta cholla
rena chome dite. Io sarò chostì e sì
lla loghoremmo.
Piacemi che sse
Nanni potrà avere i
buioni di
Ceccherello, elgli
chonducha il
lengname all'
orto. Ma dite a
Nanni che v'à quattro
lengni, che ssono grandi de' maggiori, de' quali se n'à adoperare al
Palcho non so se due o tre, e l'altro s'à aoperare all'
orto; e però, io
dilibero che detti quattro
lengni e' gli tirino insino diripetto alla
chasa
del
Palcho e ponghonsi a llato al
muro grosso, e poi io vi sarò e vedrò
qua' saranno buoni per lo
Palcho e qua' saranno buoni per l'
orticino,
e farélgli allora tirare, e gli altri rimaranno lassù. Ma delgl'altri sono
ben chontento si tirinno chome per altra v'ò detto, e chosì fate.
Il
pengno di mona
Lorita non ò anchora riavuto, ma ogi il riavrò
se piace a Dio. Della
farina non è altro a dire. Sarò chostì domane e
dirotti quello s'arà a fare.
Del
vino che à' fatto proferere a' frati, mi piacie: dì quanto ài
prestato loro. Non è altro a dire: fate di tutto richordo.
La
pietra e ll'
alberello del
lardo, ti manderò ogi per
Arghomento.
Piacemi la
muletta e lla
ronzina si provégha per modo stia bene. Da
Nicholò sono suto avisato chome chostà si truova
charne da mangiare,
sì che sopra cciò non chale dire altro.
Il
panno, ò detto a
Domenicho di Chanbio che llo ti lievi. E'
bottoni, dicie mona
Franciescha che lgli darà domattina a fare: dite
quando gli vuolgli.
Per questa non ti posso dire altro. Che Idio ti guardi senpre.
Mandoti
½ barile di
vino vermilglio, di quelo abiàno
inbottato di
Valdinievole, ch'è un fine
vino. Serbàtelo insino ch'io vi sia, e tenetelo
bene turato che none isfiati; e io vi sarò, e vedremo quanto ci parrà di
farne.
per
Franciescho di Marcho, in
Firenze.
E mandoti una
zanella e una
sella vecchia e più
cinghie vecchie.
Mona
Margherita, donna di
Franciescho di Marcho, in
Prato.