Al nome di Dio. A dì 18 di
marzo 1394.
Questa mattina, per
Piero di Barzalone, abiamo auto vostra volontà;
e più abiamo auto il
ronzino di
Domenicho per lo detto,
quanto dite abiamo inteso.
Di subito andai a
ser
Lapo e disigli quanto iscrivete delle
scritte:
dice che s'è tropo indugato a dalle, ma, no' di meno, dice, anchora
sarà buono, se si può, di darle. Mona
Margherita à vedute tutte
queste
iscritte e non ce n'à più che due che stiano bene, sì che, per
farne fare qualche una che stia bene, no' vi può fare risposta chonpiutamente;
e quelle due sono di mano di
ser
Lapo, ma istasera vi
farà risposta, che sarà uno pocho ratenperata, chonputamente, quanto
fia di bisogno.
Dice mona
Margherita, che pensa che voi e
Barzalone e
Nicholò di Giovanni
abiate tanto ateso a fichare i
pali al
Palcho, che
delle
iscritte no' vi sete richordato: è di vostra usanza di lasc
iare
le chose grandi per pichole! Idio vi g
uardi.
iStoldo no' vi può rispondere ogi: se potrà, lo farà.
per la
Margherita, in
Firenze.
Franciescho di Marcho, inn
Prato.
1394 Da
Firenze, a dì 18 di
marzo.