Al nome di Dio. A dì 6 di
gungnio 1397.
Questa sera ne ricevetti una tua e chon esa una a
Barzalona e
una a
ser
iSchiatta e una a
ser
Nichola e una a
Stefano di ser Piero,
che tute le dette lettere òe fatto dare; le dette lettere ebi per
Pagholo di Bertino.
La chagione perché io no' tti mandai il
pane si fue perché
Arghomento né
Dino de' Bodda non vi venno'; domattina vi verà
Arghomento e per lui ti manderò una
zana: entrovi sedici
pani
bianchi e sei di quegli della
famiglia; e i
pipioni no' tti mando,
perché mi pare siano istati tropo: riterogli qui per questa
famiglia.
E più ti mando due
tovagliuole chon eso il
paniere, sì che fa' d'avere
ongni cosa.
A monna
Piera di meser Ghuelfo diremo quanto tue ci di',
che noi le diciamo domatina, perché istasera è tardi.
Altro per ora no' dicho. Idio ti ghuardi senpre.
per la tua
Margherita, in
Prato.
Franciescho di Marcho da
Prato, in
Firenze.
1397 Da
Prato, a dì VII di
luglio.