Al nome di Dio. A dì 28 d'
aghosto 1397.
Iersera, per
Arghomento, n'avemo una vostra e quanto mandasti
tutto abiamo ricievuto, sì che istà bene.
La
scritta degli
statuti ò riceuta: farolla
chopiare e ghuarderolla.
Di
Bindo Piaciti tornato da
Vinegia non è altro dire: salutalo per
mia parte, e simile la
Nanna, chome ti pare.
Ghuido manderò alla
Chiusura e all'
orticino per
fichi, per secchare
ogi, ché credo sarano buoni. Dicie
Zacheri che voi diate a
Ghoro que'
danari che vi chiede che deono essere
lb
. 3 e
s
. ...; elgli
ci venne iersera e lavorò un penzo, e simile farà istasera e chonpierà
di
loghorare quella
chalcina che cci rimase.
Mona
Simona di
meser
Piero attendea le
bestie iersera per
venire chostà questo dì: chome l'arà, subito verrà.
Biagio
vetturale non ci è poi venuto: mandai a llui e non era
chasa; se ci verà, gli dirò quanto m'avete inposto.
Mandiavi per
Arghomento un
paniere: entrovi
noci e
pesche
e
uve; se no
i avessomo potuto avere parechi, ve gli aremo mandati:
penso ne sieno chostà de' belli.
Per questa non chale dire altro. Idio vi guardi senpre.
per mona
Margherita, in
Prato.
Franciescho di Marcho da
Prato, in
Firenze.
1397 Da
Prato, dì 28 d'
aghosto.