Al nome di Dio, amen. A dì 25 d'
aprile 1402.
Ieri, per
ser
Baldo, ricevetti vosta vostra lettera; e per lui non
vi feci risposta perché
Nanni s'era partito allotta; in quest'ora ebi
vostra lettera e chon essa una ch'andava a
Stoldo e una a
Ormando d'Iachopo:
sonsi date. E'
quaderni che mmi madasti at chiedere,
vegho; ma d'avegni per
ser
Baldo, vegho che gni avete avuti e
robignie e altre chose agni avute: son chonchontento che ssia
chosa che tti sia piacuta. La
falce che
Nanni doveva arechare è qui
ritta, perché non si ramentò di recalla. El
paneruzolo de'
prugniegni,
che mmi mandò
Niccholaio Martini, rimandategnele. Se llettere ci
veranno di niuna parte, manderottele chostà e no' lle dare' a niun'altra
persona; per anchora non c'è venuta quello di mona
Salvestra pe'
danari. La
secchia, che cci avete chiesta, manderenvela pel primo che
cci verà che lla possa portare.
Den
zio della
Checcha ci venne e dicemi che ll'à maritata, e tu
ssai ch'io le promessi trenta
lire quando ella si maritò; prieghoti che
'l chontentiate chostà di questi
danari; alchuna altra chosa ch'io le
promissi, farò ch'ella l'arà.
I' ò
iccorinati tutti i vostri
panni e non truovo la
copa
paggonaza
foderata del
drapo
verde: debila avere chostà cholla
gochetta
tua quando tornasti da
Bolongnia; faresti bene, quando lacci
la chosa, di dillo altrui, però ch'altre si dà poi maninchonia della
chosa.
Ò
chonperato un
onca di
spetie dolce da
Ghugnielmo
ispetiale:
ma
nderovele per lo primo che cci verà.
Tommaso del Biancho non
c'è venuto: s'egni ci verà, faremo quello che cc'avete detto. Qua ssi
ragona forte d'ingonbrare forte, ed èmmi ista
to detto che, at qui
di lungi a cci
nque
mignia, m'è stado detto che c'è istato preso
alchuno
cittadino ch'era ito in
villa a gronbrare; no' so perc
iò se
gni s'è vero: abiti chura alle mani di none andare fuori di porta,
perché non sono temporagni da c
iò; quande ttu ne venissi qua,
abiti chura, ché questo p
are che ssia istato di notte: Idio non
ghuata a' nostri pechati e non ci vognia
............ sua sancta piatade
che, per quello che ssi possa chomprendere, noi siamo entrati in
grande tribolatione, che Dio, per la sua sancta piatade, ci prove
ghegni e non ci vognia abandonare. E anche n'avisa
Barzalone che
non vada i' niuno luogho, perché non sono temporagni da cc
iò.
Vegho che verrà amchora tempo che chonverrà fare
masserizia,
vognia al tuo o nno; el magiore chomtentamento ch'i' abia nell'animo
mio si è che no' mmi pare avere ispeso dixordinatamente, e sempre
mi dispiacquono le spese che non si debino fare, c
hé pare che c'abi
molti che lli spendino chom'egni no' gni avessono imbolati: biato
chi nnati, per l'anima sua, pe' tempi passati, ché ogni mai, io chredo,
che cchiunque n'arà, gni faranno bixongnio per lui e per la
famigna
sua
Frate
Girolamo è stato qui e dice che tu sse' istato
isgravato
10
fiorini. Non n'ò potuto sapere nulla di
Berzalone: farò di saperlo,
e per la prima vel manderò a dire. Altro non dicho, se none Cristo
vi ghuardi.
per la vostra mona
Margherita, donna di
Francescho di Marcho, salute, di
Firenze.
Francescho di Marcho, da
Prato, in
Prato, propio.
1402 Da
Firenze, a dì 26 d'
aprile.
Risposto.