Al nome di Dio. A dì 27 d'
aprile 1402.
Ieri, per
Argomento, ti scrissi quanto fu di bisongnio; ogi, per
Nanni nostro, n'ò avuta una tua, la quale chale pocho rispondere.
La
forma del
formag
io ò avuta; le
spezie ti mandai ogi per
Tommaso del Biancho e dissigni la
'nbaccata che ttu mi mandasti a
dire. La
secchia ti mandere' per
Nanni, e lla
falce e lle
chandele e
lla
malvagìa e lle
chastangnie.
De' ffatti della
Checca, che tti pare ch'ella abbia assai, io non
intendo di gravare l'anima mia, in perc
iò chet quel ch'io le dò,
io sono tenuto di dagniele, perché era
panno che sse ne voleva fare
chamice ed io no' gnie le la
sccai fare quando ella se n'andò, per
serbagnielle; in su questo punto la letera di
Nanni Cerioni dettignele
e stette tanto il
Fattorino tanto ch'egni ebe la risposta e mandova
per
Nanni nostro. De' fatti di
Berzalone non n'ò potuto sapere nulla,
perché sono i
libri alla
chamera: òllo detto a
Stoldo che ffacci di
saperlo; de' fatti tua mi disse frate
Grirolamo di dieci
fiorini: se
Stoldo il sa, dichatelo egni. Mandoti 5
sachuzzi da
ffarina e, in
chotagni, chose della
Lucia. Per non tenere più
Nanni, farò sanza
più iscrivere. Cristo ti ghuardi.
1
torchio in
aste.
per la vostra mona
Margerita, donna di
Francescho, salute, di
Firenze.
Francescho di Marcho da
Prato, in
Prato, propio.
1402 Da
Firenze, a dì 27 d'
aprile.
Risposto.